martedì 30 luglio 2013

C'era la mano dei servizi segreti di Casa Saoud dietro la bomba esplosa di recente a Dahiyeh, la roccaforte di Hezbollah!

Come ci aspettavamo dopo la recente cattura della guardia del corpo del predicatore takfiro estremista Ahmad Assir (morto nel tentativo di attacco armato contro le forze militari libanesi finito con l'assedio e la presa della sua moschea-bunker di Bilal Rabban) "casualmente" emerge la notizia che il recente attentato esplosivo a Dahiyeh (quartiere sciita di Beirut Sud, roccaforte di Hezbollah) é stato portato a termine dai servizi segreti sauditi per intimidire e mettere sotto pressione il partito di Nasrallah attualmente impegnato ad aiutare l'alleato siriano Assad contro i terroristi mercenari presenti in Siria.

Questa rivelazione proviene direttamente dal 'gorilla' Abdel Wahed (come l'altra riguardo alla responsabilità di Assir e complici nell'attentato di settembre 2012 contro Michel Aoun?), in questo caso non ne abbiamo la certezza e sospendiamo temporaneamente il giudizio in merito per non venire poi smentiti da eventuali rivelazioni future, facciamo però notare come la tempistica di questa rivelazione permetta più di un ragionevole sospetto.

L'attentato segnalerebbe il ritorno dell'iniziativa nel piano imperialista-sionista anti-sciita e anti-Resistenza nel campo saudita dopo che per quasi due anni il regime wahabita di Riyadh si era fatto 'sopravanzare' dall'irruento (e irriflessivo) interventismo dell'ex-Emiro del Qatar Al-Thani, ora abdicato, che si era lanciato a sostenere a colpi di milioni di dollari gruppi e iniziative che hanno tutti fatto una ben misera e barbina fine, fino a costringere gli Usa e Israele a 'licenziarlo' restituendo a Riyadh il pallino delle operazioni.

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