L'ambasciatore turco in Libano, Suleiman Inan Oz Yildiz, voleva passare un paio d'ore di svago dal tedioso compito di contare i jet di Ankara abbattuti dalla contraerea siriana e da quello ancora più gravoso di contare i terroristi finanziati da Erdogan e Davutoglu eliminati dai libanesi dell'Armee e di Hezbollah al di qua e al di là del confine, si era perciò recato all'ABC Ashrafieh Grand Cinema per gustarsi 'Son Mektup', drammone basato sulle gesta romanzate del primo pilota militare ottomano, tale Salih Ekrem.
Purtroppo per lui anche una sessantina di militanti della Federazione Rivoluzionaria Armena (Tashnaq) avevano saputo dei suoi programmi serali e si sono presentati a picchettare tutte le uscite con striscioni e cartelli che ricordavano il genocidio degli armeni cristiani da parte degli ufficiali dei 'giovani turchi' (che in quanto 'laici' e nazionalisti non si sentivano vincolati dal rispetto per i Popoli del Libro raccomandato dal Corano e praticato per secoli dai Sultani).
"Non dimenticare il Genocidio", "La Verità Vincerà", "Noi non scorderemo mai", erano alcuni degli slogan cantati e scanditi dai militanti del Tashnaq; le forze di polizia libanesi hanno tenuto separati spettatori del film e dimostranti. Una volta terminata la manifestazione l'ambasciatore turco ha potuto lasciare il cinema-teatro.
La Turchia ha organizzato una pantomima propagandistica sulla 'Battaglia di Gallipoli' per cercare di oscurare il centesimo anniversario del genocidio armeno, invitando molti capi di stato europei proprio il giorno stesso in cui l'Armenia commemora i morti dell'olocausto laicista voluto dai fondatori della 'turchia moderna'.
Troppo democratici i giovani Fratelli Armeni, i turchi vanno ammazzati, in quanto ai sultani Dio ce ne scampi, i primi massacri di massa sono detti "hamidiani" dal nome di quel porco del sultano.
RispondiEliminaI Fratelli Armeni hanno dato Grandissimi e Geniali comandanti militari a Santa Madre Russia, che Dio aiuti Gli Armeni a conquistare tutto quello che spetta a loro di diritto.
Ivan Demarco Orlov
Però Kahani ha ragione, per secoli nell'Impero Ottomano cristiani ed ebrei hanno vissuto e prosperato, ci sarà stata qualche eccezione ma la radice dell'olocausto armeno sta nel nazionalismo giovane turco che non poteva concepire una turchia multietnica e multiconfessionale e pretendeva l'omogeneità
Eliminala radice dell'olocausto armeno sta nel nazionalismo giovane turco che non poteva concepire una turchia multietnica e multiconfessionale e pretendeva l'omogeneità... anche io concordo con questa versione, prima di allora nessun cristiano o armeno ha avuto problemi con l'impero Ottomano
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