sabato 9 settembre 2017

Le forze di soccorso siriane arrivano a liberare anche il perimetro dell'Aeroporto Militare!

Siamo lieti di poter comunicare al nostro affezionato pubblico che la manovra del distaccamento di forze siriane che si sono dirette da Sholah a Malihah per liberare quindi il perimetro dell'Aeroporto Militare é stata coronata da successo.

Adesso rimane una piccola fascia di terreno da sminare e bonificare tra il 'corridoio' creato dalle truppe governative avanzanti e la strada di collegamento tra Aeroporto e città vera e propria e a quel punto sarà possibile per difensori e loro commilitoni avanzare nuovamente verso il Massiccio di Thardeh e ristabilre completamente il controllo su di esso.



In questo modo avrà completamente termine la saga dell'Aeroporto di Deir Ezzour, imprendibile e inviolato come la Fabbrica Ottobre Rosso di Stalingrado o l'Alcazar di Toledo (così potete scegliere l'episodio che più vi piace, io, personalmente, li trovo entrambi esempi di valentia e di determinazione).

Oppure possiamo dire "Imprendibile e inviolato come la Prigione Centrale di Aleppo o la Base Aerea di Kuweyres"

3 commenti:

  1. Anche questa storia di Deir Ezzor fa già parte dell'epica della guerra, se ne canteranno le gesta per lungo tempo a venire.

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  2. Quello che spero sollevi interesse e rispetto tra i nostri giovani, e' legato alla composizione dei difensori di Deir Ezzour.
    Il generale eroe e' un druso.
    La maggioranza della città e' araba, divisa tra sciiti e sunniti. Il presidente Assad, osannato dai difensori, e' alawuita. Una forte minoranza dei cittadini e' armena cristiana. Molti altri appartengono alle chiese ortodosse.
    Gli alleati che, armi alla mano, hanno difeso la città dalla barbarie dell'ISIS, provengono dal Libano, dalla Russia, dalla Persia. Donne ed uomini alla pari, resistenti per oltre 4 anni assieme al buio della notte, alla fame di ogni lungo giorno, con il nemico alle porte.

    Interessante studio sociologico, assolutamente incompatibile con quanto affermato che quella città, prima della guerra, fosse governata da un regime totalitario ed intollerante, odiato dal popolo.
    Federico

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  3. Come si dice: "a Dio piacendo è stata liberata Deir Ezzor"; ma ora come detto dal Comando Siriano a Damasco, bisogna al più presto liberare tutta la Siria Orientale. A tal fine su Internet, vi sono foto di imbarcazioni fluviali e ponti mobili trasportati da camion verso Deir Ezzor stessa. Ma (con gli amerikani esiste sempre un ma!), gli alleati occidentali (ovvero amerikani) hanno ripetuto, che le truppe di Damasco non devono oltrepassare l'Eufrate, questo poche ore fà; e la stessa cosa l'hanno detta tempo addietro. Sarebbe opportuno che Damasco dica (da alti livelli governativi), che le truppe dell'SAA intendono passare
    l'Eufrate, e che eventuali aggressori saranno denunciati all'ONU; se la stessa cosa viene detta anche da Russia, Cina ed altri, forse qualcuno ci ripenserà. La Siria Orientale, fra le altre cose è esssenziale (a causa sopratutto dei pozzi di petrolio), per la ricostruzione del tessuto economico siriano. Per chiudere, ho visto la ricostruzione di Aleppo, e posso assicurare che solo per la città di Aleppo, servono molti, veramente molti soldi.
    N.B. Anche i kurdi (amerikani), si stanno muovendo dalla zona Est dell'Eufrate per impedire il recupero dei pozzi di petrolio e gas al governo di Damasco. Nella malaugurata ipotesi che i pozzi petroliferi non vengano liberati, essi saranno riattivati e collegati con un oleodotto alla Turkia, così gli amerikani sperano di farsi perdonare l'appoggio dato ai kurdi, mentre i turki stessi, facendo passare l'oleodotto nella zona siriana occupata (Al-Bab, Azaz, confine turko), non se ne andranno più dalla Siria. Per cui è vitale recuperare, per Damasco, i pozzi di petrolio a Est dell'Eufrate, perchè oltre al valore economico, priverà gli amerikani, di una merce di scambio con i turki.

    Marcus Claudius Marcellus

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