Gli Al-Ashekeen sono certamente il gruppo musicale palestinese più famoso nel Medio Oriente e nel mondo. Formati a Damasco nel 1977 dal compositore Hussein Nazek e dal paroliere/poeta Ahmad Dahbour la band completò i propri ranghi con musicisti e coristi palestinesi provenienti dai campi profughi della Siria e del Libano e saldò un legame artistico ma anche politico con l'OLP, in un periodo in cui l'espressione musicale sapeva ancora coniugare lo spettacolo con precise istanze e prese di posizione sociali e ideologiche.
Dopo anni e anni di successi e cambi di formazione la band si sciolse a fine anni '80, in un periodo di tensione interna anche nel movimento di Resistenza palestinese; adesso, dopo 25 anni, una nuova incarnazione della band, guidata dal veterano Nizzar al-Issa, ha intrapreso un tour internazionale che, passando dapprima attraverso il Canada, gli Usa, la Grecia, il Regno Unito, l'ha condotta attraverso le maggiori capitali arabe e infine in Cisgiordania, per una serie di concerti che toccherà Ramallah, Betlemme, Gerico, Jenin, Nablus e Abu-Dis.
"Sono lo spirito rivoluzionario della Palestina", esclama un fan, con un trasporto che sembrerebbe in contrasto con la sua età matura, "Ho vissuto trent'anni in America, ma ho tutti i loro dischi, tutte le loro canzoni, gli Al-Ashekeen rappresentano la nostra voglia di resistere e lottare, contraddicono qualunque cosa gli occidentali possano dire sulla rassegnazione dei Palestinesi, sul fatto che si siano abituati all'occupazione".
Nizzar al-Issa, pur soddisfacendo la richiesta del pubblico di ascoltare i vecchi "cavalli di battaglia", colmi di spirito rivoluzionario e impegno politico, dichiara però di stare spostando le coordinate stilistiche del gruppo su altri binari: "Le nuove canzoni non parlano di rivoluzione, ma piuttosto di lottare per mantenere integre le radici e le tradizioni culturali della Palestina; un'eredità ricca e variegata che dobbiamo raccogliere e portare avanti".
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