mercoledì 24 novembre 2010

Tre operai Palestinesi muoiono in una raffineria israeliana: il Governo sionista dà la colpa alle vittime


"Morti bianche", "Incidenti sul lavoro", quante volte abbiamo sentito queste espressioni? Eppure, quando i sei operai di Paderno Dugnano sono rimasti coinvolti in un'esplosione che presso la ditta Eureco o i nove della Thyssen-Krupp di Torino rimasero avvolti dalle fiamme del rogo della linea 5, possiamo immaginare quale sarebbe stata la reazione dei familiari, dei colleghi, dell'opinione pubblica se la reazione delle autorità competenti fosse stata: "Non hanno operato seguendo i protocolli: se avessero lavorato con un sistema di sicurezza chiuso, come viene richiesto dalle norme, non sarebbe avvenuto niente!".

Persino in questa società rammollita da "grandi fratelli" e "isole dei famosi" e ingrettita dal culto del consumismo e dell'effimero, siamo certi che non si sarebbero contate le spontanee, salutari, giuste esplosioni di rabbia e indignazione, anche nelle strade e nelle piazze.

Ebbene, esiste un luogo dove una simile replica a una tragedia del Lavoro é possibile, e non fa scandalo, e non provoca contraccolpi nella società "civile" di quel paese (ma é poi 'civile' la società che tollera enormità simili e non reagisce?). Quel luogo é, ovviamente, lo stato sionista di Israele...la culla dell'Apartheid del XXIesimo secolo, dove la reazione del Governo per l'intossicazione mortale di tre operai Palestinesi e il ferimento grave di altri due rimanda alla mente le crudeli smargiassate di certi comandanti di lager nazisti come Rudolf Hoess o Amon Goeth.

George Zaatrah (31 anni), Tamer Marjiah (33) e Tamer al-Hajj (18), tutti provenienti dal villaggio di Yafia, nei pressi di Nazareth stavano lavorando in un impianto di raffinazione di Haifa quando un guasto nel sistema di conduzione dell'Acido solfidrico che serve a 'sgrezzare' il petrolio li ha investiti di vapori corrosivi ad altissima pressione e temperatura.

Altri nove colleghi, sopraggiunti per cercare di trarli in salvo, hanno a loro volta respirato copiose quantità di vapori acidi, necessitando poi di cure mediche e ricovero immediato. La loro generosità non é servita a salvare i tre, che sono deceduti ancor prima dell'arrivo dei sanitari.

I colleghi dei defunti e dei ricoverati hanno imputato l'incidente alle pessime condizioni dell'impianto, che viene mantenuto attivo a pieno regime per non rallentare i ritmi di lavoro: al suo interno quasi tutta la manovalanza é costituita da arabi israeliani o cittadini della Cisgiordania occupata.

L'azienda, spalleggiata dal Governo dell'Apartheid (nella persona di Shlomo Katz, autore della vergognosa dichiarazione citata), ha preferito riversare sulle vittime stesse le responsabilità, in un vergognoso scaricabarile su chi non può difendersi: siamo certi che le autorità sioniste non prenderanno nessun provvedimento e non eleveranno nessuna sanzione verso sfruttatori che lucrano sulla pelle dei lavoratori palestinesi...non é forse questa una delle pietre angolari del Sionismo realizzato?

2 commenti:

  1. I Sionisti sono veri razzisti biologici, schiavizzano tutto e tutti per raggiungere il sogno del grande Israele dominatore e controllore del mondo, ovvero dei non ebrei. Viva l'Iran, viva Dio !

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  2. Non credo in dio, ma ho molto rispetto di coloro che ci credono, riguardo all'Iran non posso che seguire il tuo esempio...

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