lunedì 11 luglio 2011

Davutoglu: "Israele deve ammettere i suoi crimini sulla 'Mavi Marmara' e compensare le famiglie delle vittime"


Durante la sua visita di stato nella Repubblica Islamica il Ministro degli Esteri turco Ahmet Davutoglu, recentemente riconfermato nella carica, ha colto l'occasione per riportare all'attenzione internazionale la richiesta di normalizzazione delle relazioni diplomatiche tra Israele e Turchia, reiterando che l'unica via per Tel Aviv di riaprire i rapporti bilaterali con Ankara é quella già indicata in passato e che nessun cambiamento di rotta é previsto o annunciato in merito.
Uno dei martiri della Mavi Marmara, colpito al retro del cranio dal proiettile sparatogli mentre era legato e immobilizzato sul ponte
"Israele deve ammettere i crimini compiuti contro il Diritto Navale, le persone dei volontari umanitari massacrati e il popolo e la repubblica turca, deve assumersi ufficialmente la responsabilità di quanto commesso e compensare adeguatamente i parenti e i familiari delle proprie vittime; Israele deve accettare di essere soggetto alle stesse regole e alle stesse leggi del resto del mondo e non importa quanto gli israeliani sionisti si sentano 'popolo eletto' e quante relazioni speciali possano vantare alla Casa Bianca, queste comunque non lo esentano dal dover essere giudicato colpevole di crimini compiuti con tanta efferatezza di fronte allo sguardo attonito di tutto il mondo".
Monumento per i caduti della Mavi Marmara a Gaza
Il 31 maggio 2010 le truppe navali israeliane assaltarono la motonave Mavi Marmara in navigazione in acque internazionali e, con un vero e proprio raid da pirati prima immobilizzarono l'equipaggio di volontari e attivisti umanitari e quindi passarono a sparare alla schiena e alla nuca a oltre dieci persone, uccidendo nel processo nove cittadini turchi.
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