lunedì 11 luglio 2011

Il popolo tunisino rifiuta ogni rapporto con Israele: "Né riconoscimenti né normalizzazione verso il Regime dell'Apartheid!"


"Guai e sventura a tutti i politici che cercheranno di 'normalizzare' le relazioni della Tunisia con Israele, li denunceremo, li esporremo, pubblicheremo i loro nomi e non cesseremo mai di denunciare i loro tentativi!" queste le dichiarazioni di Ahmed Kahlaoui, che presiede il Comitato tunisino coontro la normalizzazione delle relazioni tra Tunisi e Tel Aviv.

Negli ultimi giorni era filtrata la notizia che l'Autorità incaricata di pilotare il processo di riforma politica verso la democrazia dopo che a gennaio 2011 le proteste popolari hanno causato la fuga precipitosa dell'autocrati Zine el Abidine Ben Ali aveva sottoscritto un "patto per la repubblica" sulla base del quale articolare le proprie attività che, in una sua precedente incarnazione, menzionava la possibilità di un "reapprochement" con lo Stato ebraico.

Pur non avendo adottato propriamente quella version i dirigenti del Comitato anti-normalizzazione il solo fatto di aver preso in considerazione un documento che nella precedente versione chiedeva esplicitamente di riaprire i contatti con Tel Aviv rende automaticamente 'sospette' le intenzione dell'Autorità per la riforma e i reali intenti dei suoi membri. Manifestazioni con centinaia di aderenti si sono svolte lungo il week-end, per chiedere lo scioglimento dell'Autorità e un ricorso immediato alle urne.
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