Attaccanti non identificati hanno nuovamente dinamitato un terminal del gasdotto che attraverso la Penisola del Sinai garantisce l'esportazione del metano egiziano verso il regno ascemita di Giordania e, fino ad alcuni mesi orsono, anche in direzione dello Stato ebraico; secondo quanto riportato dall'agenzia Associated Press e dall'emittente iraniana in lingua inglese PRESSTV l'esplosione é avvenuta nelle prime ore del martedì, presso El-Arish, nella parte del Sinai più vicina proprio a Israele.
Gli attaccanti hanno preso ogni precauzione per evitare di ferire guardiani e tecnici dell'impianto: loro obiettivo era la struttura di pompaggio, non il suo personale. E' ormai il quarto attacco di questo tipo dall'11 febbraio, quando il tiranno Hosni Mubarak venne costretto alle dimissioni da settimane di colossali e ininterrotte proteste e agitazioni popolari.
L'Egitto, per imposizione dell'autocrate filo-americano e filo-sionista forniva a Israele il 45 per cento del suo fabbisogno di metano per generazione di energia elettrica, a un prezzo ridicolmente fuori mercato, la cui applicazione ha cagionato un danno di miliardi di Euro all'erario del Cairo.
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