mercoledì 28 settembre 2011

La Turchia rifiuta un compromesso "a tarallucci e vino" suggerito dall'ambasciatore Usa in Israele, Dan Shapiro!


Fonti dello Stato sionista hanno recentemente rivelato come un tentativo di 'comporre' la querelle diplomatica tra Tel Aviv e Ankara con una specie di "volemose bene" al termine del quale l'assedio contro la Striscia di Gaza non sarebbe stato toccato e la Turchia sarebbe stata messa in condizione di ammettere una sua presunta 'provocazione' nell'inviare la flottiglia di aiuto umanitario verso il ghetto palestinese strangolato é stato silurato su tutto la linea dal rifiuto di Recep Erdogan di accettare alcunché di meno dell'ammissione di colpa israeliana per l'attacco in alto mare alla 'Mavi Marmara' e la conseguente uccisione di nove suoi membri d'equipaggio.


Secondo un rapporto diffuso da "Radio Israel" l'ambasciatore Usa Dan Shapiro (foto sotto) avrebbe suggerito al Presidente turco e al criminale di guerra (ora Presidente) Shimon Peres di effettuare una conversazione telefonica al termine della quale "si sarebbero dovuti chiedere reciprocamente scusa". L'iniziativa, approvata dal 'forum' degli otto ministri più anziani dell'esecutivo di Estrema Destra al potere a Tel Aviv si sarebbe scontrata contro il nettissimo "Niet" turco, venendo quindi abbandonata.

Le richieste turche, reiterate per oltre 15 mesi prima di arrivare all'interruzione dei rapporti diplomatici, economici e militari, comprendono il riconoscimento della totale ed esclusiva responsabilità israeliana per la strage, il pagamento di compensazioni a parenti e familiari delle vittime e l'immediata apertura di tutte le frontiere con la Striscia di Gaza, sottoposta a strangolamento economico ormai da quasi cinque anni.
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