Il Libano ha nettamente respinto al mittente un ambiguo "invito" americano a 'fornire aiuto' (or else...) ai terroristi stranieri e agli agenti provocatori dei servizi segreti francesi e qatariani che attualmente stanno fuggendo dalla Siria tentando di attraversare il confine col Paese dei Cedri nei punti in cui esso é più poroso e meno sorvegliato.
"Non vogliamo 'Campi Ashraf' in Libano, non vogliamo terroristi da tenere d'occhio e non vogliamo tensioni diplomatiche con la Repubblica Siriana!", questa la netta, chiara, inequivocabile risposta del Ministro degli Esteri Adnan Mansour all'invito a stelle e strisce, che ha citato con mirabile attinenza il caso dei terroristi MKO ospitati in Irak da Saddam Hussein al tempo in cui era ancora il burattino degli Usa e dell'Occidente imperialista e quindi 'regalati' dagli occupanti americani ai nuovi governanti irakeni, che da vari mesi cercano di farli espatriare verso l'Europa e il Nordamerica.
Mansour ha ribadito che gli interessi politici e strategici del Libano vanno in senso totalmente opposto a un rovesciamento violento del Governo di Assad e a una destabilizzazione della Siria e quanto perseguono quegli obiettivi non debbono aspettarsi alcun 'aiuto' libanese, ma anzi, laddove possibile verranno fermati e giudicati per le loro infrazioni e i loro crimini (immigrazione illegale, contrabbando, porto abusivo di armi, sedizione).
Solo pochi giorni fa le truppe dell'Armee Lebanaise hanno fermato 33 terroristi anti-Assad che erano entrati in Libano fuggendo dalla sconfitta di Homs e Baba Amr, dove l'Esercito regolare li aveva messi in fuga dopo settimane di scontri.
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