Arrivato a Johannesburg nella giornata di ieri il Comandante in Capo dell'IRIN, Contrammiraglio Habibollah Sayyari la ha lasciata stamane per raggiungere Città del Capo, dove dalla giornata di domani entrerà in corso di svolgimento il Terzo Simposio Internazionale sull'Oceano Indiano, quest'anno dedicato a "Iniziative di Sicurezza Marittima Regionale Mirate a Ridurre le Moderne Minacce alla Navigazione". Tutti i 33 paesi littoranei del terzo bacino oceanico mondiale sono presenti con delegazioni delle loro Marine militari.
Nella quattro giorni di relazioni, conferenze e tavole rotonde gli ospiti si confronteranno riguardo all'evoluzione delle minacce al transito commerciale sulle rotte che dall'Estremo Oriente portano verso le coste africane e il Mar Rosso, "strozzature" strategiche specialmente per il transito di materie prime essenziali all'industria manifatturiera cinese e asiatica (e per la diffusione dei suoi prodotti finiti) e del petrolio fondamentale per i voraci appetiti energetici occidentali.
Molta attenzione é riservata a Sayyari, capo di una marina "giovane" ma già rispettata per il suo ruolo sempre più attivo nel pattugliamento delle rotte del Golfo Persico, del Golfo di Oman e quello di Aden. Dopo trenta anni dalla Rivoluzione Islamica negli ultimi due anni Teheran ha mandato due missioni militari nel Mediterraneo, dove si sta cementando anche in campo navale l'intesa tra Iran e Siria. Con il varo della Jamaran e la costruzione della Velayat e l'annuncio della messa in cantiere di altre unità della stessa classe l'Iran ha dimostrato di non avere ormai nulla più da invidiare alle industrie cantieristiche militari occidentali tanto che, se ne sentisse il bisogno, potrebbe dotarsi anche di una portaerei.
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