La richiesta russa é stata applaudita da Pechino, grande alleata di Mosca nel fornire un contrappeso alle intriganti e invasive politiche occidentali, che ha rimarcato come "Il doppio standard fin qua applicato dall'ONU nei confronti della Rivoluzione Bahreini ha gravemente compromesso la credibiità, il prestigio e la reputazione di pretesa imparzialità dell'organismo sovranazionale". La notizia é stata accolta con comprensibile entusiasmo dagli attivisti Bahreini per la Democrazia che in un comunicato di commento rilasciato a stretto giro hanno dichiarato come l'internazionalizzazione della Rivoluzione del Bahrein dà un colpo decisivo al tentativo delle dinastie Al-Khalifa, Al-Saoud e Al-Thani di soffocarla con la violenza e il terrorismo di Stato.
Dopo molti mesi di lotte, di sofferenze e di grandi difficoltà la Rivoluzione Bahreini ha ripreso vigore nelle ultime settimane grazie alla diffusione di immagini e rapporti riguardanti attacchi e crudeltà delle forze governative contro civili indifesi, le loro case e le loro proprietà. Il comunicato dei rivoluzionari del Bahrein si conclude con la considerazione che, arrivati a questo punto, nessuna possibilità di accordo o negoziato con una famiglia reale disposta a scendere a livelli tanto bassi di violenza e sevizia contro il popolo é più considerabile e l'unica conclusione possibile per il processo rivoluzionario sta nella cacciata del Re e dei suoi manutengoli e nella creazione di una Repubblica Democratica.
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