lunedì 13 agosto 2012

Le forze di Assad eliminano il capo qaedista Wa’el Mohammad al-Majdalawi rintanato nel suo covo!

Dopo la totale debacle della cosiddetta "Operazione Vulcano" (l'assalto contro Damasco dopo il vigliacco attentato esplosivo alla sede del Ministero della Sicurezza) il capo integralista wahabita Wa’el Mohammad al-Majdalawi, figura di spicco del complotto imperialista anti-Assad che da diciotto mesi ormai senza alcun successo tenta di forzare un 'regime change' nella Repubblica Araba Siriana aveva pensato bene di 'sparire' per un po' rifugiandosi in un 'covo' damasceno attendendo che le operazioni di caccia e inseguimento ai suoi complici ed ex-seguaci scemassero di intensità prima di poter fuggire verso la Turchia o l'Arabia Saudita.
Ma la vigilanza dell'Esercito e delle forze di sicurezza del Governo ha sventato questo suo progetto così come la battaglia di Damasco ha precedentemente vanificato il 'Vulcano' estremista; il rifugio di Al-Majdalawi é stato circondato e lui stesso é rimasto ucciso in un ultimo, velleitario tentativo di fuga.
Intanto mentre Aleppo é ormai quasi totalmente sotto il controllo delle Forze Armate Siriane nuovi focolai di scontro si registrano nelle zone di Quseir (38 chilometri da Homs), Ariha (attorno a Idlib) e presso Sha'ar, ad Est di Aleppo. Intanto al confine tra Siria e Irak quaranta terroristi sono stati catturati mentre tentavano di attraversare la frontiera: tra di essi cinque sono risultati appartenenti all'organizzazione criminale MKO, già sovvenzionata da Saddam Hussein e ospitata in Irak, poi vendutasi agli invasori e occupanti americani.
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