Presso la città di Daraa, vicino al confine con la Giordania, le forze armate dell'Esercito nazionale siriano hanno distrutto una cellula terrorista che si era insediata presso Al-Arbeen, distruggendola completamente e sequestrandone la dotazione di armi e munizioni. Contemporaneamente a questa operazione anche gruppi terroristici rifugiatisi ad Hejjera e Al-Bouyda sono stati eliminati, insieme coi loro leader Latef al-Tounisi (tunisino), Aous al-Nmeri (egiziano) e Ahmed al-Khaldoun (giordano).
Anche una cellula del gruppo wahabita Al-Hajar Al-Aswad é stata eliminata; tra i cadaveri dei suoi membri esperti dell'Intelligence hanno identificato i corpi dei leader Tareq al-Imam e Omar al-Jajeh. Mezzi motorizzati rubati dai terroristi e impiegati per trasferire armi e munizioni o trasportare miliziani feriti sono stati distrutti dall'Esercito vicino a Al-Nasiriye e Yabroud.
Nei dintorni di Khan Touman, Al-Maslamiye, Mingh, Hreitan e Maaret al-Artiq, nella Provincia di Aleppo, dozzine di terroristi stranieri sono stati eliminati dalle forze armate nazionali. Nonostante gli annunci di nuovi aiuti e nuove armi in arrivo in Siria la situazione sul campo rimane sempre uguale: schifati e aborriti dai cittadini leali ad Assad i terroristi non riescono a mettere radici sul territorio e ogni loro covo può venire in ogni momento circondato o bombardato dalle truppe dell'Esercito, baluardo della libertà e indipendenza della Siria.
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