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Parlando alle maestranze della fabbrica che ha prodotto i mezzi in questione Vahidi, affiancato dal Generale Amir Ali Hajizadeh dell'IRGC, ha lodato i loro sforzi, sottolineando come, grazie al successo della 'Jihad per l'Autosufficienza Militare' la Repubblica Islamica possa dotarsi a piacimento di tutti i mezzi necessari a rendere il suo potenziale difensivo sempre più flessibile, articolato, difficile da prendere a bersaglio e capace di colpire con potenza devastante anche dopo un "first strike" nemico.
La dottrina dei missili balistici sviluppata nei decenni della Guerra Fredda tra USA e URSS dimostra che, quanto più uno Stato riesce a rendere il proprio payload missilistico mobile e riposizionabile a piacere tanto più proibitivo diventa il compito dell'avversario che volesse colpirlo a tradimento (come Israele fece con successo nel 1967 contro i paesi arabi vicini) visto che il potenziale di rappresaglia così munito sfugge facilmente alla prima offesa e può portare a termine una risposta devastante.
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