Con il Paese dei Cedri in preda all'instabilità a causa della condotta sconsiderata dei politicanti filosionisti e filoamericani che hanno fatto di tutto per cercare di coinvolgere il Libano nel conflitto in atto in Siria tra le forze regolari e i mercenari wahabiti e qaedisti fatti affluire da tutto il mondo, con la mancanza di consenso su una nuova legge elettorale che debba sostituire quella promulgata ormai negli anni '60 e con un Premier incaricato che fatica a comporre un Governo che sostituisca quello del dimissionario Mikati, il Parlamento di Beirut ha esteso il proprio mandato rinviando le elezioni fino a quando queste emergenze non possano essere superate.
La decisione é stata criticata da molti, come ad esempio il leader cristiano maronita alleato di Hezbollah e Amal, l'Ex-generale Michel Aoun che ha dichiarato: "Quando un paese é in crisi i Parlamenti non devono estendere la loro durata ma semmai dimettersi subito per dare al popolo la parola!". Si sono registrate marce e assemblee pacifiche in diverse zone della capitale, con cui i cittadini hanno espresso la loro delusione per la decisione e hanno chiesto un rapido ricorso alle urne.
Secondo quanto riportato l'estensione delle funzioni del parlamento potrebbe estendersi fino al novembre 2014; vale a dire per un periodo di ben 17 mesi.
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