Il Generale iraniano Mehdi Farahi ha dichiarato nella giornata di oggi che tanto le batterie costiere della difesa navale basata a terra quanto, compatibilmente con la schedula delle riparazioni e dei rinnovamenti, le unità di superficie della Marina, verranno presto dotate di nuovi modelli di missili da crociera, con caratteristiche di raggio operativo, precisione, resilenza alle contromisure nemiche, grandemente migliorate rispetto al già alto standard attuale.
La Repubblica Islamica Iraniana scopri la tremenda efficacia dei missili antinave basati a terra nel corso della Guerra Iran-Irak, quando i vecchi "Silkworm" cinesi lanciati dalla penisola di Al-Faw fecero molti danni alle petroliere che andavano a prelevare greggio iracheno (quando il Kuwait iniziò a vendere petrolio iracheno per permettere al dittatore Saddam Hussein di ignorare le quote massime d'esportazione imposte dall'OPEC i missili iraniani colpirono anche il Kuwait).
Da allora grazie agli sforzi della "Jihad per l'Autosufficienza della Difesa" Teheran non deve più rivolgersi all'estero per munirsi di avanzati vettori missilistici che le permettono di poter dire la sua parola in ogni momento sulla transitabilità o meno delle acque del Golfo Persico, attraverso cui passa quasi tutto il petrolio necessario al funzionamento delle economie americana, europea e giapponese.
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