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La Repubblica Islamica Iraniana scopri la tremenda efficacia dei missili antinave basati a terra nel corso della Guerra Iran-Irak, quando i vecchi "Silkworm" cinesi lanciati dalla penisola di Al-Faw fecero molti danni alle petroliere che andavano a prelevare greggio iracheno (quando il Kuwait iniziò a vendere petrolio iracheno per permettere al dittatore Saddam Hussein di ignorare le quote massime d'esportazione imposte dall'OPEC i missili iraniani colpirono anche il Kuwait).
Da allora grazie agli sforzi della "Jihad per l'Autosufficienza della Difesa" Teheran non deve più rivolgersi all'estero per munirsi di avanzati vettori missilistici che le permettono di poter dire la sua parola in ogni momento sulla transitabilità o meno delle acque del Golfo Persico, attraverso cui passa quasi tutto il petrolio necessario al funzionamento delle economie americana, europea e giapponese.
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