lunedì 3 giugno 2013

A Istanbul vanno a fuoco vessilli wahabiti e l'hotel degli 'amici della Siria', nel mirino la politica estera di Erdogan!

Mentre ancora i media italioti (e itaglioni) si 'baloccano' con amenità riguardo l'arrivo in Turchia della 'primavera araba' o cercano di motivare quattro giorni di dimostrazioni violentissime in tutto il paese con le "leggi antibirra" che Erdogan meditava di promulgare fino a poco tempo fa noi della redazione di "Palaestina Felix" siamo stati raggiunti in queste ore da foto INEQUIVOCABILI che mostrano come l'obiettivo della rabbia popolare sia l'intera svolta politica di Erdogan negli ultimi due anni, in primo luogo il voltafaccia tragicomico verso la Siria che vide il vicino di Ankara passare dalla politica estera degli 'zero problemi' a un interventismo raffazzonato e caotico che ha quasi causato più danni alla Turchia che alla Siria stessa (vedi ad esempio i recenti attentati a Reyhanli in Provincia di Alessandretta).

In primo luogo, vediamo questa instantanea di manifestanti TURCHI in TURCHIA, che sventolano una bandiera SIRIANA mentre DANNO FUOCO allo straccio wahabita simbolo dei terroristi takfiri coccolati e riforniti da Erdogan e soci; già questa foto é molto potente e indicativa, ma potrebbe essere solo un caso isolato, quindi passiamo oltre...
...e vediamo come i manifestanti a Istanbul si siano preoccupati di DARE FUOCO all'hotel "Adile Sultan Palace" nel quartiere di Kandilli, famigerato come luogo di riunione dei finanziatori dei terroristi antisiriani. Questa scelta di un obiettivo simbolico della politica estera di Erdogan NON PUO' essere casuael e testimonia come il rifiuto delle politice filoimperialiste messe in atto dal Premier turco dal 2011 in avanti sia una componente FONDAMENTALE del movimento di piazza contro di lui.

Nessun commento:

Posta un commento