sabato 29 giugno 2013

Il ridicolo "alzamiento" dei takfiri dello 'sceicco' Assir non ha fatto altro che cementare l'alleanza tra Hezbollah e l'Esercito Libanese!

'Oltre il danno la beffa', verrebbe da dire; oltre a non essere riuscito a ottenere nulla tranne la distruzione pressoché completa della sua milizia personale e delle sue strutture, oltre a essersi politicamente suicidato riducendosi a fare il fuggiasco nella più vicina ambasciata qatariota (fino a che gli emissari del Neo-emiro Tamim Al-Thani se la sentiranno di sopportarlo) il fallimentare "putsch" tentato dal sedicente Sceicco wahabita Ahmad al-Assir nel corso del passato week-end, iniziato con un appello settario ai membri sunniti delle forze armate ad ammutinarsi e schierarsi con gli estremisti takfiri, non ha fatto altro che avvicinare ulteriormente e cementare l'alleanza e la cooperazione tra l'Armee Libanaise e la milizia sciita Hezbollah, che finora non si era mai spinta a operazioni militari comuni, come invece se ne sono avute durante la repressione del tentato golpe wahabita.

L'intensificazione e l'approfondimento delle relazioni tra Esercito regolare di Beirut e la più importante ed efficiente delle milizie della Resistenza armata nazionale é un processo in fieri sin dalla conclusione (vittoriosa per Hezbollah) del conflitto del 2006 contro il tentativo di invasione sionista; in quell'occasione la mancata partecipazione delle forze armate nazionali alla difesa del territorio libanese venne sentita da gran parte della popolazione (e da molti membri dell'Armee) come un grave tradimento, una abdicazione a uno dei doveri fondamentali di ogni Esercito, ma il ruolo allora rivestito nel Governo da forze filosioniste e filosaudite come la Falange, le Forze Libanesi e il Mustaqbal di Saad Hariri impedirono una pronta efficace mobilitazione delle truppe a fianco di Hezbollah.

Un parziale riscatto si é avuto negli ultimi anni nel campo del controspionaggio e dell'intelligence, con numerose brillanti operazioni congiunte tra Hezbollah e servizi segreti militari, in parte rivelate all'opinione pubblica, in parte portate avanti sotto una discreta cortina di silenzio. Grazie a tale cooperazione il Libano si é riuscito a liberare di molte 'talpe' israeliane e di diversi impianti di sorveglianza remota, automatizzati e nascosti in zone impervie e strategiche del paese, molti impiantati proprio durante la breve invasione del 2006.

Finora però non si avevano avute occasioni per operazioni militari sul campo che vedessero coinvolti a un tempo uomini di Nasrallah e membri dell'Esercito regolare; bisogna chiarire che nel caso in questione il coinvolgimento di Hezbollah é stato limitato e più di 'consulenza' che di effettivo intervento armato, visto che la milizia sciita é già molto mobilitata in Siria, nelle zone di Qusayr, Talkalakh e ora anche Aleppo per aiutare l'alleato Presidente Assad e quindi non aveva molte forze da schierare direttamente sul campo, eppure veterani delle battaglie della Resistenza del 2000 e del 2006 sono stati 'richiamati' da Nasrallah e dai suoi per consigliare e istruire le forze speciali dell'Armee su come condurre la caccia agli insorti takfiri, come muoversi negli slum e nei campi profughi dove essi si rifugiavano e congregavano, come assediare e assaltare i loro covi, primo tra tutti la 'moschea' di Bilal ibn-Rabban.

Dopo questa prima occasione di collaborazione sul campo di battaglia, dopo le molte già avvenute in materia di intelligence e spionaggio, la strada sembra spianata per un sempre più stretto rapporto tra Hezbollah e Armee Libanaise: gridando alla 'sottomissione' dell'Esercito a Nasrallah (che ovviamente sottomissione non é, ma é collaborazione tra quanti vogliono che il Paese dei Cedri rimanga autonomo, indipendente e padrone del suo destino, non una marionetta per il re Saudita, l'Emiro di Doha, i sionisti di Tel Aviv o gli inquilini della Casa Bianca) i takfiri non hanno fatto altro che avvicinare ulteriormente queste due realtà. Come i protagonisti delle Tragedie Greche che con le loro stesse azioni mettono in moto il Fato che li distruggerà!




2 commenti:

  1. Sono tre gli elementi di Hezbollah che fanno letteralmente impressione
    1 - l'intelligenza politica ed il conseguente atteggiamento di assoluta non discriminazione verso altri gruppi e confessioni, una politica mai affrettata e lungimirante.
    2 - un sistema di intelligenza estremamente efficiente e praticamente impenetrabile grazie alla struttura "paesana" che accoppia tradizione clanica con i moderni mezzi tecnici.
    3 - la preparazione militare veramente eccellente oltre al tradizionale valore, coraggio e sprezzo del pericolo.
    Meglio non litigarci a scanso di legnate storiche ed apocalittiche, anzi visto il valore del soggetto e il sostanziale pragmatismo meglio averli come alleati che come nemici.
    Poi a me stanno anche simpatici.
    Ivan

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  2. Hezbollah ,con la sua strategia,ricorda un soggettto politico-strutturale.....L'IMPERO ROMANO.
    Ottimi dirigenti,intelligenti,forgiati e preparati da maestri di disciplina e spiritualità,ottimi soldati(è così che ormai bisogna definirli)ben equipaggiati,motivati,e soprattutto fedeli alla causa sciita.
    Il tutto condito con una scelta veramente pragmatica dei propi fedeli alleati,a cui non è mai stato negato una mano,come sì può benissimo vedere in tutti questi anni,sia in libano e attualmente in Siria.
    W L'ASSE DELLA RESISTENZA W I PARTIGIANI DI ALì

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