L'Esercito arabo siriano lungi dal concentrarsi unicamente nel consolidamento dei suoi successi al confine col Libano, oppure attorno ad Aleppo, mantiene alto il suo livello di sorveglianza e pronta reazione contro quel che resta dei semidispersi gruppi takfiri presenti nel paese anche in altre Province e governatorati. Vicino a Tal el-Sawan, presso Adra, un gruppo di mercenari é stato accerchiato e distrutto e il suo deposito d'armi catturato, tra i corpi dei morti sono stati identificati i famigrati takfiri Khaled Rajab e Omar Derar; Hamada Hamada e Mahmoud al-Sadiq, invece, sono rimasti uccisi alle fattorie di El'ab.
Il perimetro di Al-Khalidiya, invece é stato penetrato su più assi, cogliendo in contropiede i comandanti terroristi che si aspettavano un'unica avanzata. Il movimento concertato e simultaneo su più direttrici ha permesso di cogliere 'in contropiede' i takfiri, molti dei quali stavano ancora collocando bombe lungo le strade dei bazaar, il mercato di fiori, le arterie più trafficate, con l'evidente intenzione di fare strage (una volta scappati) di far morire tra le esplosioni non solo i militari ma anche la popolazione leale che sarebbe andata a festeggiare l'Esercito e i suoi rappresentanti.
Man mano che passa il tempo i risultati del campo di battaglia rafforzano e rassicurano il campo lealista e contemporaneamente limitano e sfrondano il novero delle opzioni a disposizione dei terroristi, diffondendo sempre più la certezza che ogni mossa degli Usa e del campo imperialista nella crisi siriana abbia avuto, per tutto il corso degli ultimi due anni e passa, un effetto pressoché contrario a quelli previsti e desiderati dagli analisti della CIA e del Dipartimento di Stato
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