martedì 2 luglio 2013

L'Esercito siriano avanza nelle province di Aleppo, Homs e Latakia, i terroristi, divisi e isolati, non sanno come reagire!

Le truppe dell'Esercito siriano, dopo avere sottoposto a intensi bombardamenti le zone di Aazaz e Andan intorno alla città di Aleppo hanno fatto numerosi progressi nella loro avanzata in direzione di Al-Nobbol e Al-Zarhaa; tentativi disorganizzati di contrattacco da parte degli estremisti takfiri sono stati bloccati e respinti a Ming, Mayer, Grand Orme mentre nei quartieri di Saif al-Dawla e Abtin le forze regolari hanno scoperto arsenali e depositi di armi ed esplosivi abbandonati dai mercenari wahabiti in fuga.

Significativo il particolare come in queste ultime santebarbare il numero di ordigni esplosivi improvvisati e di bombe da mortaio "fatte in casa" sia molto più alto di quello mai riscontrato in passato (quando in mano ai terroristi si trovavano anche avanzate armi costruite in Israele, in Francia, negli Usa...) a dimostrazione di come i gruppi armati stranieri siano sempre più disperati per la mancanza di rifornimenti.

Ma intense operazioni si sono avute anche nella Provincia di Homs, dove, dopo avere messo in sicurezza tutta la zona tra Talkalakh e il corso del fiume che segna il confine con il Libano, l'Esercito siriano si é dedicato a ripulire la zona tra Talkalakh e Qaryaten, per impedire il  movimento di gruppi armati e terroristi sopravvissuti verso Rastan.

Più a Nord, nella Provincia di Latakia, un'operazione qualitativa delle Forze Armate é risultata nell'uccisione del capo wahabita libico Abu Liyad, leader del movimento degli 'Immigrati di Dio', caduto con diversi suoi seguaci in un'imboscata che lo ha sorpreso vicino al villaggio di Doreen nella zona costiera settentrionale.

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