lunedì 17 giugno 2013

Rohani gela il campo imperialista con la sua prima conferenza-stampa: "La Repubblica Islamica é salda, le sanzioni illegali, la Siria non si tocca!"

Se il buon giorno si vede dal mattino la prima 'uscita' pubblica del Neopresidente della Repubblica Islamica dell'Iran ha fatto molto per smorzare gli 'entusiasmi' di quegli osservatori occidentali che per superficialità, ignoranza o ipocrisia volevano un Rohani 'morbido' per non dire 'collaborativo' con Usa e regime di occupazione ebraico, pronto a mercanteggiare sul programma nucleare, ad abbandonare Assad, a prostrarsi di fronte all'ingerenza arrogante del campo imperialista occidentale e sionista.

Nella corso della sua prima conferenza-stampa, tenutasi oggi nella capitale iraniana Teheran, Rohani ha esordito dichiarando che la massiccia partecipazione del popolo iraniano alle elezioni dimostra la forza e l'integrità della Repubblica Islamica.

"Le sanzioni imposte al popolo dell'Iran sono arbitrarie e ingiuste, l'unico beneficiario di questi provvedimenti è l'illegittima entità sionista che occupa la Palestina",.

Per quanto riguarda la situazione Siriana, Rohani ha notato che il popolo siriano deve essere l'unico e il solo responsabile per il suo futuro, notando che la posizione iraniana è risolutamente contraria al terrorismo in Siria e a qualsiasi ingerenza occidentale e imperialista negli affari interni di Damasco.

«Il popolo iraniano è preoccupato per interferenza straniera negli affari siriano», ha detto, sottolineando che l'attuale governo siriano è l'unico dotato di legittimità di mandato.

1 commento:

  1. Spiacente per loro...ma si attaccano;nel quadro geo-politico del Medio Oriente, nessuno può fare i conti senza considerare l'Iran ( e Cina e Russia che hanno tutto da perdere, in caso di attacco all'Iran...)La verità, innegabile, di questi ultimi anni è che la politica estera di Usa ed Israele è un quasi completo fallimento.Mi sembra che non ci siano più ( ..e nell'immediato futuro ce ne saranno ancora di meno...) le condizioni per un'attacco o peggio per una invasione (..impunita..) dell'Iran.

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