Continua a ritmo serrato la lotta del Governo di Bagdad e delle sue agenzie di sicurezza contro la rete del terrore wahabita che, agli ordini dei suoi burattinai di Washington e Tel Aviv cerca da una parte di favorire l'infiltrazione in Siria di mercenari stranieri e di rifornimenti di armi e munizioni e dall'altra di penetrare il confine con la Repubblica Islamica dell'Iran per destabilizzarla con attentati e assassinii.
Con le ultime retate l'intelligence irakena ha arrestato un estremista wahabita legato al gruppo qaedista di 'Al-Nusra' nel Sud del paese; l'arrestato, come si vede in foto, aveva a disposizione materiale ideologico per l'indottrinamento degli estremisti sunniti e disponeva di contatti diretti e indiretti con le agenzie di spionaggio americane che controllano e monitorano i gruppi takfiri.
Forze congiunte di polizia ed Esercito hanno neutralizzato quattro "emiri"
della rete terroristica Al-Qaeda nella provincia orientale di Diyala,
mentre la polizia del governatorati di Kirkuk e Karbala ha arrestato
trentanove terroristi takfiri, alcuni persino travestiti da donne nel tentativo di sottrarsi alle perquisizioni e all'accertamento delle generalità.
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