martedì 17 settembre 2013

Vincitori e sconfitti nel recente 'dossier siriano': chi ha guadagnato e chi ha perso nella 'mano di poker' di fine estate?

Adesso che i venti di guerra evocati dal 'Nobel per la Pace' Barack Obama nei confronti di Damasco si sono quasi totalmente quetati grazie alla determinazione del fronte anti-imperialista e soprattutto alle azioni militari e diplomatiche di Mosca é il momento di trarre le conclusioni e di decretare chi abbia guadagnato (e cosa) dalla crisi appena trascorsa.

Vincitori assoluti: Sono sicuramente la Russia e la Siria, Vladimir Putin ha pressoché da solo imposto l'ALT alle smanie belliche di Barack Obama, ha rafforzato lo standing internazionale del Cremlino indicando che un nuovo bipolarismo é possibile e persino auspicabile e che il ventennio da 'unica superpotenza' goduto da Washington dal 1991 al 2011 é definitivamente tramontato. Gli sforzi e le spese sostenute per proteggere Damasco e Assad saranno ricompensati/e ampiamente dai contratti che la Siria firmerà in futuro con Mosca e da quelli che arriveranno da altri paese del Terzo Mondo ansiosi di assicurarsi se non l'identico grado di protezione della Repubblica Araba perlomeno uno sguardo benevolo da parte del Presidente Russo.

La Siria temeva un devastante attacco che avrebbe potuto degradare i suoi assetti radar e aerei e lasciarla vulnerabile a ulteriori offese sioniste e magari anche turche o saudite oltre a diminuire il vantaggio tecnologico sui terroristi wahabiti, adesso invece nessuna bomba o cruise a stelle e strisce sembra dover cadere sul paese e si sono guadagnati mesi preziosi per portare a fondo la campagna anti-terrorismo in attesa di una auspicabile vittoria finale. Nuovi radar e sistemi missilistici sono in arrivo da Mosca e serviranno da dissuasori per eventuali 'ritorni di fiamma' di Obama o di Tel Aviv.

Vincitori tattici sono l'Iran e la Cina; l'Iran ha porte spalancate per aumentare il suo aiuto tattico-militare a Damasco, il tutto o quasi grazie agli sforzi di Putin e senza essersi dovuto esporre in prima persona, i guadagni futuri saranno molti; tutto quello che Assad nel dopo-guerra non comprerà da Mosca verrà da Teheran e rafforzerà i già ottimi rapporti bilaterali con la Repubblica Islamica. La Cina si é sentita potenza mondiale, cercata, rassicurata, interpellata per tutta la Crisi e ha preso le misure su come rintuzzare, con elementi militari, politici e diplomatici l'arroganza tardoimperiale Usa...a tutti questi elementi lei può anche aggiungere il potentissimo leverage sul debito pubblico Usa.

Sconfitto tattico: Obama e la sua amministrazione...ansiosi di scendere militarmente in campo contro Assad hanno dovuto rinunciare al piano e ora strillano ai quattro venti che il loro obiettivo era 'mettere in sicurezza' le armi chimiche di Assad (che non sono mai state un fattore sul campo nella sfida tra Esercito siriano e terroristi takfiri) nel tentativo che qualche americano disinformato dell'Iowa ci creda.

Sconfitti strategici: Israele, Arabia Saudita e Turchia...il regime sionista sperava che l'attacco americano desse il 'la' a una continua campagna aerea contro la Siria cui, una volta elimnate le temibili difese antiaeree damascene, potesse partecipare anche la vigliacca aviazione IAF, ma non c'é stato niente da fare, Bandar bin Sultan, principe saudita, aveva 'promesso' il "perfetto casus belli" entro la fine dell'estate, ma i suoi complotti a base di rozzi gas lanciati da missili-bidone sono stati sventati, la Turchia sperava di vedere le proprie azioni rilanciate da una campagna militare antisiriana ma deve ancora una volta masticare amaro.


1 commento:

  1. Se fai incazzare l'Orso và a finir che ti dà un morso.
    Se fai incazzare il Dragone và a finir che ti vende il debitone.
    Se fai incazzare l'Iran te la devi vedere con quelli di Ishafan.
    Ora quel cretino del Qatar non sà più che cazzo far.
    Ora il deficiente saudita per la rabbia si morde le dita.
    Il negretto poveretto del sionista fà da scendi letto
    Il negretto al sionista dice "si buana" che nel sedere gli infila banana.

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