mercoledì 11 dicembre 2013

L'Oman si ribella e dice "NO!" a qualunque progetto di annessione del GCC da parte del regno saudita!

"Palaestina Felix" aveva lanciato l'allarme oltre un anno e mezzo fa riguardo agli insani propositi dei gerontocrati di Riyadh che, per tentare di stabilizzare lo status quo regionale una volta a loro favorevole e ora fortemente in fase di erosione rispetto all'emersione di nuovi 'player' locali e internazionali (sviluppo solamente conseguente al globale riposizionamento delle sfere di influenza con il passaggio dall'unipolarismo americano dell'ultimo ventennio a un panorama policentrico), avevano avuto la 'bella pensata' di annettersi tout court gli altri regnucoli ed emirati sunniti del GCC sotto le viste di una epidermica e cosmetica "integrazione".

All'epoca una forte voce di dissenso si levò dalla corte dell'Emiro Al-Thani del Qatar, in quel momento impegnato a sostenere in ogni dove la Fratellanza Musulmana come suo personale 'piede di porco' per crearsi una sfera d'influenza personale in funzione anti-saudita; visto che da allora il vecchio rubicondo Emiro ha abdicato in favore del suo più remissivo figliolo, apparentemente disinteressato a rincorrere disegni egemonici, sarebbe sembrato che adesso il progetto saudita potesse avanzare indisturbato: ma così non é stato.

Infatti, durante l'ultima riunione del 'GCC Dialogue Forum' é stato il Ministro degli Esteri Omani Youssef bin Alawi ad annunciare la sua intenzione di opporsi con ogni mezzo a una simile annessione, fino a uscire dall'organismo se tale progetto venisse ulteriormente spinto avanti da Riyadh.

Con il suo "melange" etnico (arabi, zanzibariti, baluci...) e religioso (sciiti, sunniti, ibadhi...) l'Oman ha una società troppo variegata ed equilibrata per non temere che a seguito di una sciagurata 'unione' come quella prospettata dai Sauditi tutti i partner minori del GCC si troverebbero a essere poco più che province di Riyadh.


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