Questi pietosi, candidi sudari avvolgono le piccole spoglie di Sheik Eid e della sua sorellina Ghena, infanti di appena due ed un anno di età rispettivamente cui la grande 'moralità' del cosiddetto 'popolo eletto' ha riservato l'atroce morte nel rogo della loro povera casa, trasformata in un Olocausto di fiamme dalla candela che la loro famiglia usava per avere un minimo di luce durante i frequentissimi blackout dovuti al disumano regime di assedio esercitato verso Gaza dall'occupazione sionista.
Non é certo la prima volta che ci troviamo a riportare e commentare simili notizie e vorremmo rendere chiaro che pur con tutta l'attenzione che riserviamo ai fatti di Siria e di Libano (dove si combattono battaglie FONDAMENTALI per il FUTURO della Causa Palestinese) la nostra attenzione é sempre principalmente volta alla Palestina e soprattutto a Gaza, terra liberata dalla Resistenza che diventa laboratorio per il futuro Stato Libero di Palestina che andrà dal Giordano al Mediterraneo.
Anche Sheik Eid e Ghena sono vittime dell'assedio sionazista, ma parte della responsabilità delle loro morti ricade su quei dirigenti di Hamas che, dimenticando le necessità della Resistenza e cedendo alle lusinghe qatariote che promettevano prebende e influenza all'estero, hanno nei fatti sperperato il patrimonio di solidarietà e simpatia che la Striscia e i suoi abitanti potevano vantare presso l'opinione pubblica del più grande e influente stato arabo confinante.
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