mercoledì 26 marzo 2014

Iniziano le procedure per l'elezione del nuovo Presidente libanese: basteranno due mesi per vedere il successore di Sleiman?

Una volta superata l'impasse che per molti mesi ha impedito l'effettivo cambio della guardia a Beirut tra l'esecutivo Mikati sostenuto dall'Alleanza 8 Marzo e il Governo di Coalizione guidato da Tammam Salam, il processo costituzionale libanese si é rimesso in moto, con l'obiettivo di rinnovare completamente i vertici dello Stato e arrivare quanto prima alle elezioni politiche che avrebbero già dovuto tenersi nel 2013.

Il prossimo passo dovrebbe essere l'elezione del nuovo Presidente della Repubblica in luogo di Michel Sleiman, ex-comandante dell'Esercito, in carica fin dal 2008 (la sua elezione fu uno dei primi risultati dell'Accordo di Doha). Secondo le regole del 'Cencelli' libanese, il Presidente dovrà essere un Cristiano (ai musulmani sunniti é riservato il premierato, agli sciiti la Presidenza del Parlamento) e dovrà venire eletto con una maggioranza qualificata dei due terzi dei 128 parlamentari.

Sleiman ha dichiarato in anticipo di essere indisponibile alla prolunga del proprio mandato, sotto qualunque forma, quindi si spera che l'elezione possa avvenire entro i due mesi da adesso. Certamente, trovare una personalità di garanzia che possa raccogliere sotto di sé più di ottanta voti su centoventotto non sarà facile.


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