Ancora una volta dobbiamo registrare un grave episodio di violenza nella metropoli del Nord del Libano, negli ultimi due anni periodicamente scossa da scontri armati tra i miserabili del quartiere di Bab al-Tabaneh (sunniti egemonizzati da predicatori fanatici di ispirazione saudita) e gli Alawiti di Jabal Mohsen, fedeli sostenitori dell'alleanza Siro-Libanese.
Questa volta però i terroristi armati si sono rivolti contro un ufficiale dell'Armee Libanaise, che con il suo schieramento tra i due quartieri rivali garantisce che gli episodi di violenza non sfocino mai nel caos e nella carneficina generalizzata. Fadi al-Jbaili, graduato dell'Esercito, é caduto alle sei e mezza di stamattina sotto i colpi di due sicari a bordo di una moto che si sono subito dati alla fuga dopo averlo vigliaccamente preso di mira.
Questo episodio dimostra che le istituzioni statali devono fare quadrato con quelle forze politiche che vogliono preservare la tolleranza e la coesistenza pacifica tra le varie etnie e confessioni religiose nazionali ed escludere dal consesso politico e sociale quelle forze che intendono invece fomentare il settarismo per portare avanti i loro interessi particolari.
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