Dai cinque ai settemila soldati di Riyadh schierati a cavallo del confine yemeno-saudita si sarebbero dati alla diserzione: notizie di imponenti fenomeni di ammutinamento e renitenza avevano già iniziato a circolare un paio di settimane dopo l'inizio dell'aggressione armata di Casa Saoud contro lo Yemen, ma non erano sufficientemente circostanziate per dare loro più di tanto credito.
Adesso con attacchi e raid di militanti Houthi e di combattenti tribali yemeniti che si moltiplicano e si ripetono sembra proprio che anche a livello psicologico una qualche 'diga' si sia rotta e lo stillicidio di diserzioni sia diventato un ruscello e poi rapidamente un torrente.
Quelle che prima erano 'voci' generiche sono state riprese e confermate da agenzie come la FARS, canali come An-Nahrein (Irak) e Al-Manar (Libano) e anche con un po' di variazioni nei numeri riportano almeno 4000 defezioni e in alcuni casi si spingono fino alla cifra di 10.000.
Riteniamo che le stime tra le cinquemila e le settemila unità siano più cogenti e realistiche.
Sembra che dietro il cambiamento di nome dell'operazione militare saudita contro lo Yemen ci sia proprio questo fenomeno e la consapevolezza da parte dei comandi sauditi di non poter condurre alcun tipo di maggiore operazione di terra contro il piccolo vicino meridionale.
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