Severa ma giusta come sempre, Madre Russia se da un lato rivede in senso liberalizzante le sanzioni agroalimentari imposte a produttori ungheresi, ciprioti e greci dall'altro le rinserra e le rende più stringenti verso quelle imprese europee di altri paesi che avevano cercato di aggirare il controembargo di Putin (lanciato in rappresaglia contro le sciocche sanzioni decise dall'UE per piaggeria verso Washington) esportando verso Mosca tramite la Bulgara.
Yulia Shvabauskene, vicedirettrice dei regolamenti agricoli russi ha dichiarato che non sarà più permesso a mediatori bulgari vendere in Russia merci ortofrutticole comprate in altri paesi europei, mettendo così fine a queste 'triangolazioni' che in parte aggiravano le sanzioni.
La Russia ha intenzione di rivolgersi a Cina, Brasile, Egitto e altri importanti produttori ortofrutticoli mondiali per compensare le mancate importazioni dall'Europa. L'Italia tra 2014 e 2015 ha perso contratti per centinaia di milioni di Euro con la Russia mandando in crisi o al fallimento dozzine di aziende agricole.
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