giovedì 12 novembre 2015

La Guardia Repubblicana attacca all'alba e irrompe nella base di Marj al-Sultan!!

Con una manovra da manuale: un intenso ma brevissimo martellamento di mortai e artiglieria alle prime avvisaglie di aurora e un frentico assalto di fanteria all'alba, gli uomini della selezionatissima 105esima Brigata della Guardia Repubblicana sono riusciti a sfondare le difese takfire poste a guardia della base militare di Marj al-Sultan, installazione che é occupata dai terroristi fin dal lontano 2012, quando, con la fortunatamente fallita "Operazione Vulcano" i mercenari di Riyadh, Doha e Tel Aviv cercarono di conquistare la capitale siriana.

Innanzi tutto hanno conquistato Deir Salman; quindi i militari siriani si sono lanciati contro le piste elicotteristiche, conquistandone oltre metà ancor prima delle 8 di mattina.

Quando tutta l'area sarà in loro controllo, sarà possibile, grazie anche ai rinforzi della milizia NDF di Damasco, e dei volontari palestinesi, avanzare sull'abitato di Marj al-Sultan propriamente detto e attaccarlo anche da Sud, direzione verso la quale vi sono poche fortificazioni e barricate.

Quest'operazione ha tutte le caratteristiche per segnare una svolta nei combattimenti nel Rif Dimashq e specialmente nella zona di Ghouta Est.

13 commenti:

  1. però...
    Mi sa che qualcuno dirà che "così NON VALE" quello che succede ADESSO in siria sta mettendo in pericolo un certo stato lì vicino....
    Y

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  2. «Sono felice che la mia prima visita all’estero dopo la firma dell’accordo nucleare sia in Italia perché è un Paese con il quale l’Iran ha da tempo ottime relazioni, sul piano economico, culturale e politico. Per un certo periodo l’Italia è stata anche il nostro primo partner commerciale. Sulle questioni internazionali e politiche, i leader italiani hanno sempre avuto un atteggiamento moderato nei nostri confronti. Nelle nuove condizioni, l’Italia può essere per noi uno dei partner più importanti. Consideriamo il vostro Paese un amico in Europa. Spero che il mio viaggio apra una nuova fase nei nostri rapporti». Hassan Rouhani «Sono felice che la mia prima visita all’estero dopo la firma dell’accordo nucleare sia in Italia perché è un Paese con il quale l’Iran ha da tempo ottime relazioni, sul piano economico, culturale e politico. Per un certo periodo l’Italia è stata anche il nostro primo partner commerciale. Sulle questioni internazionali e politiche, i leader italiani hanno sempre avuto un atteggiamento moderato nei nostri confronti. Nelle nuove condizioni, l’Italia può essere per noi uno dei partner più importanti. Consideriamo il vostro Paese un amico in Europa. Spero che il mio viaggio apra una nuova fase nei nostri rapporti». Hassan Rouhani

    Per chi diceva che l'Italia contava meno di zero questo è l'inizio della prima intervista di rouhani ad un giornale occidentale (corriere della sera), che sabato sarà in Italia per il primo viaggio estero dopo gli accordi sul nucleare

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    1. Aggiungo che sulla rivista "analisidifesa .it" si parlava giorni fa molto bene delle truppe siriane e del loro modo di combattere...quindi quando leggete che l'Italia è "venduta" agli israeliani o simili...occhio che non siano delle mosse di fantapolitica per manipolare i cervelli!

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    2. L'Italia come 'sistema paese' é ormai asservita ai sionisti e ai loro lacché...ciò non toglie che qui e là ci siano ancora spiriti liberi in grado di dire qualche verità

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    3. proprio di ieri è la notizia che l'italia con l'aiuto di altri 15 paesi ha imposto a tutta l'unione a 28 l'indicazione dei prodotti provenienti dai territori occupati e ne ha aumentato i dazi doganali

      all'ONU ha votato per l'ingresso della palestina

      dire che asservita ad israele mi sembra negato dai fatto

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    4. Ascolta se vai a vedere nel profondo lo è perché il più grande consigliere politico di Renzi è nato a Tel Aviv ed è ebreo. Può darsi che sia una coincidenza ma io non son di tutt altra idea.
      Lex

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    5. contano i fatti non i presunti complotti

      ed i fatti dicono che sabato rouhani è in italia per la prima visita all'estero ... non russia ma italia

      inoltre, bisogna distinguere tra politiche dell'attuale governo israeliano ed ebrei ... riporto la parte finale dell'intervista al presidente iraniano

      Esplora il significato del termine: «Morte a Israele» è ancora un grido popolare nelle preghiere del venerdì. Non sarebbe ora di farla finita con simili slogan?
      «Rispettiamo tutte le religioni monoteiste, comprese quella ebraica e cristiana. Nel nostro libro sacro si parla molto di Mosè, che è il profeta degli ebrei, e il Corano loda Mosè, che sia benedetto. Il popolo ebraico ha sempre vissuto e vive in Iran pacificamente. Gli ebrei hanno i propri rappresentanti nel Parlamento iraniano, possono praticare la loro religione liberalmente. Ma questo è diverso dalle politiche del sionismo, che è cosa diversa dall’ebraismo. Noi condanniamo le politiche perseguite dal regime sionista nella regione, inclusa l’uccisione dei palestinesi. E condanniamo le politiche americane quando appoggiano unilateralmente questo regime. Voglio dire che il popolo iraniano può odiare Israele e le politiche sioniste, ma allo stesso tempo può amare l’ebraismo, i suoi profeti e il Libro». «Morte a Israele» è ancora un grido popolare nelle preghiere del venerdì. Non sarebbe ora di farla finita con simili slogan?
      «Rispettiamo tutte le religioni monoteiste, comprese quella ebraica e cristiana. Nel nostro libro sacro si parla molto di Mosè, che è il profeta degli ebrei, e il Corano loda Mosè, che sia benedetto. Il popolo ebraico ha sempre vissuto e vive in Iran pacificamente. Gli ebrei hanno i propri rappresentanti nel Parlamento iraniano, possono praticare la loro religione liberalmente. Ma questo è diverso dalle politiche del sionismo, che è cosa diversa dall’ebraismo. Noi condanniamo le politiche perseguite dal regime sionista nella regione, inclusa l’uccisione dei palestinesi. E condanniamo le politiche americane quando appoggiano unilateralmente questo regime. Voglio dire che il popolo iraniano può odiare Israele e le politiche sioniste, ma allo stesso tempo può amare l’ebraismo, i suoi profeti e il Libro».

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    6. JUDE

      Isaia 6, 9-11 : Egli disse: "Va' e riferisci a questo popolo": Ascoltate pure, ma senza comprendere, osservate pure, ma senza conoscere. 10 Rendi insensibile il cuore di questo popolo, fallo duro d'orecchio e acceca i suoi occhi e non veda con gli occhi né oda con gli orecchi né comprenda con il cuore né si converta in modo da esser guarito
      Amen

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    7. JUDE

      Isaia 6, 9-11 : Egli disse: "Va' e riferisci a questo popolo": Ascoltate pure, ma senza comprendere, osservate pure, ma senza conoscere. 10 Rendi insensibile il cuore di questo popolo, fallo duro d'orecchio e acceca i suoi occhi e non veda con gli occhi né oda con gli orecchi né comprenda con il cuore né si converta in modo da esser guarito
      Amen

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  3. La verità sta nel mezzo.
    L'Italia gode dagli anni 60 e 70' di un buon credito d'immagine, difficilmente comprensibile ma reale, presso (parzialmente) molti governi arabi e non.
    La politica estera italiana è sempre stata abbastanza ambigua, con un piede in due staffe, pronta a strizzar l'occhio a Israele tanto quanto alla "causa" dei governi arabi/musulmani.
    L'Eni per esempio è stato forse l'eccellenza di questa diplomazia (industriale e petrolifera) furbesca ma abbastanza efficace. Con l'Iran l'Eni intrattiene rapporti solidissimi dagli anni 70' e anche in questi anni, seppur tagliati parzialmente fuori dalle sanzioni e da nuovi attori che si sono infilati (cinesi e russi), gode ancora di contatti, contratti, buona immagine (nonostante faccia parte della NATO). I prodotti dell'industria italiana quali macchinari industriali sono considerati ancora molto buoni in Iran. Naturalmente i francesi si sono precipitati e già fanno a gara a scalzare gli italiani, ma sui rapporti commerciali l'Italia è il secondo partner commerciali per l'Iran. Non è affatto male.

    Ad ogni modo anche con Israele i rapporti sono buoni tutto sommato.
    C'è un buon interscambio, la Alenia Aermacchi ha vinto un anno o due fa sui coreani per un consistente contratto per addestratori (negli armamenti leggeri, ed elicotteristica, l'Italia ha un sistema produttivo che è e un eccellenza se la gioca ad armi pari con pesi massimi germanici, russi, americani), l'Italia ha in LIbano una missione di pacekeeping dal 2006 in cui ha avuto un ruolo importante, insomma non crediate che rapporti con i governi siano brutti. Tutt'altro.

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    1. Io mi auguro veramente che in Italia la situazione sia veramente come tu dici. Io però resto del parere che alla fine l Italia continuerà a giocar più per la causa sionista/Usa che per quella avversa a quest ultima
      Lex

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    2. Ragazzi io ci invito a riflettere su un dato sotto gli occhi di tutti

      La missione in Libano vede l'Italia spesso a guida di tutti i militari ONU (per alcuni mesi cede il commando per riprenderlo poco dopo). E gli italiani italiani in missione sono 3000-4000. Da quando ci sono gli italiani la situazione è molto migliorata sia per Israele che per il Libano che per gli Hezbollah. Non vorrei essere troppo ottimista ma l,unica zona dove non ci sono casini tra l'Egitto e la Turchia è il sud del Libano. Ora se vogliamo denigrarci faciamolo pure ma il resto del mondo ci apprezza molto più di noi stessi ... Che siamo pur sempre il paese dove si vive più a lungo dopo il Giappone.

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    3. L'Italia gode dagli anni 60 e 70' di un buon credito d'immagine, difficilmente comprensibile ma reale, presso (parzialmente) molti governi arabi e non.

      Il credito italiano con gli arabi è dovuto al ruolo di Mattei e dell'ENI. Prima dell'ENI gli arabi era o colonie tipo l'Algeria o semplici spettatori dell'estrazione del petrolio dove non avevano nessuna conoscenza e poco guadagno. Il grosso del mondo invece dipendeva dalle sette sorelle che prendevano i guadagni maggiori. Mattei fece accordi che davano il 50% agli stati produttori ed il 50% a chi estraeva .... E già questo era un grosso vantaggio per gli arabi. Ma cosa ancora più importante chi estraeva era una società a meta ENI ed a metà degli stati. Questo dava agli stati la possibilità di avere personale locale competente, le tecnologie per estrarre, le raffinerie ... Senza la politica introdotta dalla'ENI gli arabi non avrebbero potuto nazionalizzare il petrolio perche non avrebbero saputo mandare avanti gli impianti.

      L'altro accordo che ci rende benvoluti tra gli arabi è il fatto che abbiamo sempre chiuso un occhio sul passaggio di uomini e mezzi dell'OLP od altre organizzazioni palestinesi a patto che non succedesse nulla di violento nel nostro stato. In 70 anni tutti gli stati europei hanno avuto attentati islamici, compresa l'ininfluente Danimarca, con un unica eccezione rilevante ... L'Italia. Ricordo che a sigonella abbiamo bloccato con le armi la delta force che voleva uccidere dei terroristi palestinesi. Ed i MiG libici in piena guerra fredda passavano dalla'Italia per fare la manutenzione in Jugoslavia.

      Possiamo dire tutto ma dire che siamo completamente asserviti a USA ed Israele è non conoscere nulla della nostra storia

      PS
      Anche renzi si muove in questo solco ... Siamo stati i primi sia a ricevere che a visitare al sisi ... E renzi è già stato più volte in Egitto ... Nella stessa settimana vede sauditi ed iraniani ... Con l'Iran che non stizita per la visita in Arabia (come se avessimo portato un messaggio iraniano) ci dice che siamo sempre stati amici dell'Iran. Per aiutare la Tunisia abbiamo accettato l'aumento della vendita di olio tunisino pur essendo stato pesantemente contestato dai nostri contadini.

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