martedì 5 febbraio 2019

Hamas e Jihad Islamica propongono sette punti per affrontare le sfide che attendono i Palestinesi e la loro Resistenza!


I leader di Hamas e della Jihad islamica hanno tenuto un lungo incontro e discusso degli ultimi sviluppi riguardanti la causa palestinese. Hanno evidenziato i fattori che possono contribuire all'abolizione delle costanti palestinesi a Gerusalemme, nella West Bank, a Gaza, nei territori occupati nel 1948 e nella diaspora. Inoltre, i funzionari di Hamas e della Jihad islamica hanno proposto possibili modi per combattere le sfide poste alla causa palestinese.

Nel loro incontro, caratterizzato da un'atmosfera amichevole, entrambe le parti hanno concordato quanto segue:

Primo: Hamas e la Jihad islamica hanno ribadito che è necessario rafforzare le relazioni bilaterali che mantengono per preservare le costanti nazionali del popolo palestinese. Inoltre, hanno acclamato il popolo palestinese per aver abbracciato l'opzione della resistenza con tutti i mezzi possibili, soprattutto la lotta armata contro l'occupazione israeliana. Hamas e la Jihad islamica hanno lodato il popolo palestinese per essersi fermato e compiere enormi sacrifici per raggiungere le loro richieste.



Secondo: hanno sottolineato che il ripristino dell'unità nazionale e la fine del partenariato nazionale basato sulla divisione interna sono necessari per sventare "l'affare del secolo".

Terzo: entrambi i gruppi hanno chiesto di formare un governo di unità nazionale, etichettando questa formazione come un passo necessario. Il futuro governo assumerà la responsabilità di tenere elezioni generali consensuali. Dovrà inoltre ristrutturare la casa palestinese, senza prendere alcuna iniziativa o prendere in considerazione eventuali proposte che possano approfondire la spaccatura interna.

Quarto: Entrambe le parti hanno concordato di collaborare e non risparmiano sforzi per sostenere la risolutezza del popolo palestinese mentre combatte le sfide e i pericoli che si pongono alla loro causa e sventano le cospirazioni che li prendono di mira.

Quinto: i movimenti di resistenza hanno ribadito che le proteste del Grande Ritorno di marzo dovrebbero continuare come una forma di resistenza nazionale, popolare e pacifica. Inoltre, hanno concordato di sviluppare gli strumenti delle dimostrazioni di massa per garantirne la prosecuzione fino a quando il popolo palestinese non avrà raggiunto le loro richieste.

Sesto: i leader di Hamas e della Jihad islamica hanno riaffermato che la mediazione egiziana per ricorrere all'unità nazionale è molto apprezzata. Inoltre, hanno accolto con favore qualsiasi richiesta di future riunioni, tenutasi al Cairo, che promuovano la collaborazione e il consenso nazionali.

Settimo: entrambe le dirigenze hanno ringraziato l'Egitto per aver cercato di facilitare l'assedio israeliano a Gaza e per essere pronto a facilitare il viaggio dei residenti dell'enclave assediata mantenendo aperta la traversata di Rafah in entrambe le direzioni.

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