venerdì 17 dicembre 2010

Pompieri palestinesi aiutano Israele a vincere le fiamme di Haifa: non sono ammessi alla cerimonia di Ringraziamento.

Netanyahu e Peres con delegazioni di pompieri stranieri intervenuti a spegnere l'incendio del Carmelo...ovviamente i Palestinesi, primi ad accorrere, non erano presenti!
 Il capo dei servizi anti-incendio cisgiordani, Ahmed Riziq, stava recandosi con dieci dei suoi uomini alla cerimonia ufficiale di ringraziamento organizzata in Israele per il contributo dato da loro e dai loro colleghi dei Territori Occupati nel contrastare e domare le fiamme che, originatesi sulle pendici del Monte Carmelo, hanno incenerito ettari ed ettari di bosco nella parte settentrionale di Israele; grande é stato il suo stupore quando, al posto di blocco che separa la West Bank da Israele, i militari sionisti hanno costretto tre membri del gruppo a rimanere al di là del confine, non essendo perventua l'autorizzazione al loro transito.
L'Apartheid israeliano non conosce pause o eccezioni, nemmeno per gratitudine o riconoscenza.
"O tutti o nessuno" é stata la determinata risposta di Riziq e colleghi, quindi, la programmate kermesse di ringraziamento é stata cancellata. A stretto giro é arrivata un tardivo tentativo di giustificazione da Tel Aviv, che indica un banale errore 'clericale' come causa dell'incidente e prega che questo: "Non venga distorto o ingigantito dai media". L'accaduto, se ve ne fosse bisogno, dimostra chiaramente quanto ormai sia profondo e istituzionalizzata la pratica del razzismo segregazionista nella società israeliana.

In seguito, per cercare in qualche modo di limitare e contenere il danno derivato da questo "faux pas" Riziq é stato convocato per un colloquio presso l'ufficio del Capo dell'Amministrazione civile israeliana, dal quale é emerso con la seguente dichiarazione: "Quanto successo non impedirà ai miei uomini di prestare la loro opera per cercare di salvare vite umane ovunque ci sia bisogno di loro, tanto di qua che al di là del confine con Israele".

Il deputato israeliano di etnia araba Ahmad Tibi, fondatore e leader del partito Ta'al, che si era personalmente impegnato per pianificare e organizzare la cerimonia cancellata ha definito l'accaduto: "Una vergogna", sperando che sia possibile 'recuperarla' nel prossimo futuro.

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