giovedì 16 dicembre 2010

Ragazza palestinese separata in carcere dalla sorella si lascerà morir di fame per protesta


Lenan Abu Ghalma, 28 anni, é entrata nel suo quindicesimo giorno di digiuno, la ragazza ha iniziato lo sciopero della fame per protestare contro le autorità carcerarie sioniste che la tengono separata da sua sorella Taghreed, incarcerata anch'essa. Le sorelle Ghalma sono state catturate dagli agenti dell'occupazione israeliana lo scorso luglio, nel corso di una vasta operazione persecutoria condotta contro aderenti e simpatizzanti del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina.

La famiglia di Lenan ha pagato un pesante tributo alla causa della lotta contro lo Stato sionista: suo fratello Aheed Abu Ghalma, militante di spicco del FPLP, langue in una galera sionista, inchiodato da un'inumana condanna all'ergastolo, e fu proprio mentre si recava a visitarlo che la ragazza, allora poco più che ventenne, fu arrestata per la prima volta con le solite accuse nebulose e infondate di cui i legulei dell'apparato repressivo di Tel Aviv si servono per colpire i militanti palestinesi: dopo aver passato sei anni della sua giovinezza in carcere (sei anni che nessuno le potrà mai ridare), Lenan é stata scarcerata insieme ad altre diciannove prigioniere in cambio di una registrazione di due minuti di Gilad Shalit, il militare ebreo catturato dalla Resistenza.

La scorsa estate Lenan e Taghreed sono state prelevate dal loro domicilio di Nablus, nel corso di una vasta retata contro il Fronte Popolare, senza che contro di loro sia stata elevata nessuna accusa precisa (e sono passati già quasi cinque mesi), e sono state rinchiuse l'una (Lenan) nella galera di Hasharon, l'altra in quella di Damon; "Lenan", dichiara il Direttore delle comunicazioni per l'Alto Comitato nazionale per il Sostegno ai Detenuti, Riyadh al-Ashkar, "ha ripetutamente chiesto di poter restare a fianco della sorella più giovane, ma le autorità israeliane hanno fatto orecchio da mercante".

"La salute della giovane ha sofferto tantissimo a causa del reiterato sciopero della fame; Lenan non si era ancora ripresa da quello precedente, iniziato per lo stesso motivo e interrotto verso la fine di Novembre quando sembrava che la sua richiesta fosse sul punto di essere accolta. Quando é parso chiaro che così non era la giovane ha immediatamente ripreso a rifiutare il cibo, senza attendere di essersi rimessa in salute".

Aheed, Lenan, Taghreed...una famiglia separata dalle barriere degli sbirri e dei lacché dell'occupazione, ma unita dalla fede e dalla dedizione alla Causa Palestinese...Israele può fare quello che vuole, ma questo legame non riuscirà mai a spezzarlo, perché la fede in uno scopo tanto alto e nobile é più forte di ogni persecuzione, di ogni angheria, di ogni tortura.

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