domenica 12 dicembre 2010

"Israele é il principale beneficiario della sopravvivenza dell'Anp, dunque sciogliamola ora!"

Abdullah al-Ashal, professore di Diritto internazionale all'Ateneo americano del Cairo (foto sopra) ha dichiarato che lo scioglimento dell'Autorità nazionale palestinese (Anp): "Dovrebbe diventare una delle più urgenti e principali richieste dei Palestinesi stessi, così che il confronto venga semplificato al contrasto fra i diritti del popolo palestinese contro l'occupazione israeliana, senza la comoda 'camera di compensazione' offerta dal 1995 in poi dall'organismo creato dagli Accordi Gerico-Gaza (corollario degli Accordi di Oslo).
L'Autorità nazionale palestinese, pensata per esaurire le sue funzioni in cinque anni appena (doveva cessare di esistere nel 2000 con la nascita di un vero e proprio Stato palestinese nei confini ONU del 1967), ha perso ogni significato nel momento in cui il partito Fatah, messosi al servizio di americani e israeliani, non ha accettato il verdetto delle libere e democratiche elezioni del 2006 (vinte oltre ogni ragionevole dubbio da Hamas) e cercò di spodestare il Governo nato dalle urne con il fallito Colpo di Stato del 2007; da allora le strutture dell'Anp sono state 'militarmente' occupate da Abbas e seguaci, che controllano la Cisgiordania, ma non sono riuscite a proteggere i Palestinesi dalle demolizioni di case e dagli espropri di terre che le forze dello Stato ebraico continuano a perpetrare ai loro danni.

"La dissoluzione dell'Autorità nazionale palestinese sancirebbe una volta per tutte la morte e il fallimento del processo avviato ad Oslo, che é stato deragliato dalla leadership israeliana, incapace di tener fede agli impegni stipulati e di tenere a freno le frange fondamentaliste e ultranazionaliste dei coloni, i cui insediamenti vivono una continua fase di crescita e ampliamento". Oltre il 15 per cento della West Bank é occupato da colonie di Ebrei fanatici e violenti: soprattutto le terre più fertili e ricche vicino alle rive del Giordano.
"Certamente un simile scenario toglierebbe potere ad Abbas (l'ex presidente dell'Autorità palestinese che continua a occuparne lo scranno due anni dopo la scadenza del suo mandato) e ai burocrati di Fatah che gestiscono le loro competenze come feudi personali, ma essi devono rendersi conto che i privilegi e le prebende di cui godono sono un danno per i Palestinesi e un bene pre i sionisti...come é possibile che l'organizzazione che fu guidata da Yasser Arafat sia arrivata a questo punto? A gravare sulla sua stessa gente e ad essere un vantaggio per chi la perseguita, la incarcera, la espropria, la massacra?".

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