giovedì 27 gennaio 2011
"Dalle loro opere li riconoscerete", come il cacicco dell'Occidente Ali Abdullah Suleh martirizzava il proprio popolo...
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Spesso la Rete riesce a funzionare come una grande memoria collettiva, dove, nonostante tutta la nostra distrazione, la nostra ipocrisia, la nostra pigrizia, la nostra ignoranza, é possibile, con un po' di sforzo e di buona volontà, trovare segni e tracce del passato più o meno recente che ci aiutino a interpretare e capire il presente. Il video scovato dalla nostra infaticabile Redazione sul sito "Arab Media Community" ci mostra che cosa volesse dire vivere sotto il tallone di Ali Abdullah Saleh, il presidente yemenita che veniva rieletto a ogni mandato con percentuali di consenso che avrebbero suscitato l'invidia di Gomulka, Zhivkov e Ceausescu.
Notate come nel non totalmente imparziale commento della speaker, venga sapientemente evocato il "babau" di Al-Qaeda quando si parla dello Yemen del Sud, quando persino quel veicolo di informazione non del tutto cristallino e imparziale che é Wikipedia nel suo articolo in merito indica solamente come "presunta" la presenza di attivisti binladeniti nel paese (la cui parte meridionale non ha certo bisogno di rivolgersi al Wahabismo per trovare motivi di attrito e risentimento col Nord, cui venne annessa dopo una brutale guerra civile nell'ambito della 'normalizzazione' dell'Asia e dell'Africa seguita alla caduta dell'URSS).
Questa insurrezione, insieme alla contemporanea turbolenza degli sciiti zaidi nelle province settentrionali costituiscono il motivo principale per cui Ali Saleh si sia totalmente "gettato" tra le braccia di Bush prima e di Obama poi, ansioso di poter etichettare come "Qaedista" ogni insorto contro il suo tirannico e corrotto regime, in modo da far convergere sul tapino i molteplici mirini dell'arsenale yankee.
Quindi, lettori, non credete a 'secondo protocollo' e 'liberali per israele' quando vi verranno a raccontare fosche storie di barbuti fanatici rintanati in grotte che progettano di portare la sharia in Europa a suon di stampanti al tritolo, scarpe al plastico, letterine all'antrace e altre consimili panzane. La ragione della protesta che sta scuotendo l'Arabia Felix l'avete qui, celata fra quei cadaveri di bambini pietosamente allineati sotto tappeti stinti e sdruciti...
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