giovedì 27 gennaio 2011

Fatah mercanteggiava con Israele il prezzo per l'assassinio di un suo stesso affiliato



La madre del martire palestinese Hasan al-Madhoun, ucciso da un missile israeliano, ha reagito con disgusto e orrore alla rivelazione che, prima di muovere i loro costosi elicotteri "Apache" per uccidere suo figlio insieme a un rappresentante dell'ala militare di Hamas, i dirigenti sionisti avessero cercato di "subappaltare" l'assassinio ai loro fedeli 'ascari' di Fatah, la fazione palestinese che ha attualmente il controllo della Cisgiordania ma che, all'epoca dei fatti, manteneva una certa operatività anche nella Striscia di Gaza.

La richiesta venne fatta da Shaul Mofaz, all'epoca Ministro della Difesa dello Stato ebraico (carica che perderà con la sconfitta israeliana nella guerra contro il Libano del 2006), durante un round di colloqui sullo status dei Rifugiati palestinesi, che lo misero faccia a faccia con Nasr Youssef, allora Ministro dell'Interno dell'Autorità Nazionale palestinese.
Una tavola in quadricromia; l'unico posto dove dialoghi quale quello rivelato da Al-Jazeera dovrebbero avere diritto di cittadinanza.
La lettura degli excerpta della riunione é a dir poco scioccante e sembrerebbe quasi tratta da un dozzinale romanzo di spionaggio, se non fosse per il fatto che i suoi protagonisti erano persone reali che parlavano dell'omicidio di una persona reale.

Mofaz: "[…] Hassan Madhoun, conosciamo il suo indirizzo, e Rashid Abu Shabak lo conosce anche, perché non lo ammazzate? Hamas ha sparato razzi recentemente e questa é una sfida a voi e un avvertimento ad Abu Mazen...

Youssef: "Abbiamo dato istruzioni in merito ad Abu Shabak, sta preparando un'operazione".

Mofaz: "Lo avete già detto la volta scorsa che state preparando un'operazione, ma erano quattro settimane fa, e temiamo che Madhoun voglia colpire i varchi di Karni o di Erez; non é mica un membro di Hamas, potete ucciderlo quando volete!"

Youssef: "Stiamo valutando, la situazione é complicata, le nostre possibilità di agire sono limitate...e, inoltre, voi non ci avete ancora offerto nulla di concreto in cambio".

Mofaz: "Vabbé, ho capito, non siete in grado di fare quel che ci avevate promesso, ce la sbrigheremo da soli".


Uno dei particolari più rivoltanti é che, come sottolineato dalle stesse parole di Mofaz, Madhoun non era affiliato con Hamas, anche se a volte collaborava coi suoi rappresentanti (come confermato dall'uccisione di un ufficiale delle Brigate Al-Qassam colpito dallo stesso missile israeliano), ma era anzi affiliato alle Brigate dei Martiri di Al-Aqsa, un'organizzazione che faceva riferimento a Fatah...nella sua ansia di servire il "massah" sionista la combriccola di ascari guidata da Abu Mazen non ha remore a offrire i suoi stessi affiliati come vittime sacrificali al Moloch di Tel Aviv.

Umm Hasan, madre di Madhoun, ha avuto altri due figli e il marito uccisi dagli israeliani e, se per coloro che hanno straziato la sua famiglia e le carni delle sue carni può comprensibilmente provare risentimento e odio, per coloro che hanno cercato di "tirare sul prezzo" della morte di suo figlio non potrà certamente che provare un infinito, incancellabile disprezzo.

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