Un chiaro messaggio per l'ennesimo membro del club dei satrapi autoritari graditi all'occidente imperialista e neo-colonialista, l'ex-caporale Ali Abdullah Saleh, che, attraverso trentadue anni di repressioni, persecuzioni, una sanguinosa guerra civile che risultò nell'annessione senza condizioni del progressista e socialista Yemen del Sud, ha fatto il bello e il cattivo tempo dalla capitale di Sanaa, la magica città dalle dozzine di cupole di alabastro, che una volta era il centro pulsante della cosiddetta "Arabia Felix", i cui cieli ora vengono solcati dai droni Predator americani, avvoltoi meccanici in cerca di vittime umane nella loro insensata "Guerra al -o piuttosto 'tramite il'- terrore".
"Aiman (Yemen), que olim Arabia Felix", si legge su una carta rinascimentale...
Attraverso trentadue anni di dominio ininterrotto Ali Saleh ha avuto modo di assistere alla parabola discendente e all'esecuzione del suo vecchio amico e alleato Saddam Hussein e, risolutissimo a rimanere sul cadreghino e con il collo lontano dal cappio svendette prontamente il suo Paese agli americani in cerca di avamposti contro "la minaccia di Al Qaeda" (il comodo spauracchio creato dalla CIA e dall'ISI), dai quali controllare le rotte del Mar Rosso e dell'Oceano indiano e tenere d'occhio il Corno d'Africa, vicino a cui passano tutte le materie prime che vanno a nutrire l'efficiente industria manifatturiera cinese.
Ali Saleh (a sinistra in entrambe le foto), da amicissimo di Saddam Hussein ad amicissimo del suo assassino...
Saltellando da un mandato all'altro con percentuali di rielezione che variano dal 77 al 91.2 per cento Saleh si é esteso i mandati presidenziali da cinque a sette anni (tutte quelle elezioni troppo ravvicinate erano un assillo, si vede) e ha creato una camera di "consiglieri presidenziali" composta (udite! udite!!) da centoundici membri dotati di poteri legislativi, rendendo così largamente ridondante e inutile il Parlamento.
...nonché ottimo amico di altri burattini dell'imperialismo come il curdo talabani e il traditore dei Palestinesi Abu Mazen!
Non contento di un potere talmente assoluto e incontrastato da avere eguali solo in quello di Kim Jong Il e Lukashenko Saleh stava progettando di estendere la propria rieleggibilità in maniera da rimanere in sella fino al 2023 (altrimenti avrebbe dovuto abbandonare lo scranno "solo" nel 2013), ma, imprevedibilmente, il popolo ci si é messo di mezzo, scendendo in strada a protestare sulla scorta di quanto é accaduto in Tunisia e sembra si stia ripetendo anche in Egitto.
Nei cieli dell'Arabia una volta "Felix" ronzano come grassi tafani i droni Predator, comandati a distanza da piloti che siedono a migliaia di chilometri dall'Asia...e se fra qualche giorno i loro obiettivi non si trovassero più in qualche remota zona tribale di gole rocciose, ma fra le cupole traforate di Sanaa??
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