Il progetto annunciato prevede tubature con un diametro di oltre 120 cm che potranno consegnare giornalmente oltre 20 milioni di metri cubi di metano al vicino Irak. La costruzione di una infrastruttura così ambiziosa, persino per un paese che come l'Iran ha a disposzione almeno 33.000 milioni di metri cubi di gas nei suoi giacimenti sotterranei e sottomarini é una diretta conseguenza dei recenti protocolli di intesa per l'intensificazione delle relazioni economiche tra i due paesi.
Il gasdotto inoltre faciliterà la stesura di altre infrastrutture che arrivino fino al Libano, a sua volta ansioso di riuscire a importare energia iraniana, secondo quanto annunciato dal Vicepresidente Mohamed Rezarahimi. Il Paese dei Cedri ha firmato molte intese con Teheran per la costruzione di tre centrali elettriche da 500 MW, sei piccoli impianti da 25 MW ciascuno e il trasferimento di 50 MW di elettricità attraverso la Siria. Può sembrare strano che un paese dotato delle grandi riserve petrolifere e metanifere che ha l'Irak debba farsi fornire metano da Teheran, ma a differenza dell'Irak l'Iran ha avuto 30 anni dal momento della Rivoluzione Islamica per affrancarsi dal giogo delle avide multinazionali occidentali e dotarsi autonomamente di raffinerie, cosa che l'Irak, finora, non ha ancora potuto fare.
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