venerdì 22 giugno 2012

Giornalista tunisina lancia l'allarme: "Il Mossad trama per scatenare violenze e disordini in Tunisia!"

Sihem Bensedrine, giornalista, attivista politica, portavoce del 'Consiglio Nazionale per le Libertà Civili' ha lanciato l'allarme in un recente comunicato stampa avvertendo che, a un anno e mezzo dopo la cacciata del dittatore Ben Ali e dopo l'insediamento di una Assemblea Costituente e di un Governo ad Interim democraticamente eletti (e dove il Partito del Rinascimento Musulmano -Ennahda- ha la maggioranza quasi assoluta) l'agenzia sionista di spionaggio, il Mossad, ha intensificato le proprie attività nel paese nordafricano, specialmente cercando di istigare elementi estremisti a causare incidenti e violenza per poter sostenere che la Tunisia "é precipitata nel caos" con la fine della dittatura.
L'assunto razzista dei rappresentanti del regime ebraico é sempre lo stesso del resto: "I Musulmani sono 'arretrati', I Musulmani non possono gestire la Democrazia, quindi vanno 'guidati' come bambini da dittatori e autocrati come Ben Ali, Mubara o gli Emiri del petrolio, che siano ottimamente connessi e amichevoli verso Israele e gli Usa". Per 'dimostrare' questa tesi attraverso incidenti e disordini 'cucinati' a dovere il Mossad può contare su due distinti e apparentemente incongrui gruppi di alleati: da una parte, ovviamente, i nostalgici di Ben Ali, personaggi che godevano di privilegi e prebende sotto il dittatore e dall'altra invece gli estremisti religiosi di marca wahabita, integralisti che non si riconoscono nell'Islam politico moderato di Ennahda e che guardano piuttosto all'Arabia Saudita, ottimo alleato di Israele.
In particolare la Bensedrine ha indicato la mano di agenti sionisti dietro l'attentato incendiario che dieci giorni fa ha colpito la Seconda Corte di Prima Istanza nella capitale tunisina, attentato compiuto chiaramente "su commissione" visto che tale tribunale si stava preparando a passare in rassegna casi di corruzione che vedevano coinvolti alcuni degli uomini d'affari più importanti del paese e più strettamente legati al regime di Ben Ali. Anche il Presidente del partito del Congresso per la Repubblica, Abderraouf Layyadi, si é detto "molto preoccupato" per le attività sioniste nel paese, che potrebbero mettere a rischio le conquiste della Rivoluzione e la Democrazia recentemente instaurata.
Ti è piaciuto l'articolo? Vota Ok oppure No. Grazie Mille! Puoi votare le mie notizie anche in questa pagina.

Nessun commento:

Posta un commento