Il decesso ha lanciato in una spasmodica fibrillazione analisti e 'mediorientologi' americani che vedono sempre più possibile un disgregarsi, se non del paese, quantomeno della dinastia regnante visto che, una volta esauriti gli ormai pochi superstiti dei "Sette Sudairi" che finora si sono passati il trono di fratello in fratello il più piccolo dissenso tra i loro numerosi eredi su come sia più opportuno scegliere il prossimo monarca potrebbe fare esplodere conflitti intestini se non proprio una guerra civile.
Si pensi soltanto che attualmente a causa dell'incapacità senile di Re Abdullah di formulare politiche coerenti, il paese è retto 'de facto' da un duopolio esercitato dal capo dei Servizi Segreti (Estekhbarat Al A'amah) Mukrin ben Abdulaziz e dal Segretario del Consiglio di Sicurezza Nazionale Bandar ben Sultan. Il prossimo erede designato potrebbe essere il Principe Salman, un 'baldo' settantaseienne attualmente incaricato di soprassedere al dicastero della Difesa. Il defunto Nayef, Ministro degli Interni dal 1975 era noto per le sue vedute ultraconservatrici e per il sostegno alla repressione in Barhein e al finanziamento dei terroristi wahabiti in Siria.
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