Sono almeno trentacinque i civili somali massacrati dall'ultima "democratica" incursione di robot-assassini del Pentagono, parte della crescente lista di crimini contro l'umanità perpetrata dall'Amministrazione Obama (a cui una Real Accademia Svedese evidentemente obnubilata dagli ottimi alcolici scandinavi pensò 'bene' di assegnate un Premio Nobel per la Pace anni addietro) in Somalia, più precisamente nella Regione di Gedo, nella parte occidentale del paese confinante con l'Etiopia.
Testimoni locali hanno dichiarato che l'attacco ha colpito in pieno la periferia della cittadina di Garbaherey, demolendo diverse abitazioni che sono state letteralmente polverizzate dai missili e dalle bombe guidate dei 'Predator'. Gli Stati Uniti pretendono di "mirare" i loro attacchi contro 'terroristi' (cioé persone che non hanno paura di impugnare le armi per difendere la propria terra e il proprio popolo dalle non richieste ingerenze imperialistiche dell'arroganza Usa) ma, come risultato evidente anche in questo caso, in realtà a cadere sotto i loro colpi sono quasi sempre civili disarmati e innocenti.
Nonostante la condanna univoca dell'ONU, che ha definito le operazioni dei droni usa contro paesi verso i quali non esiste uno stato ufficiale di guerra "Una sfida agli statuti del Diritto Internazionale che é impossibile non biasimare", l'amministrazione dell'inquilino nero della Casa Bianca continua pertinacemente a farvi ricorso.
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