"E' proprio la loro determinazione a colpre la stabilità del paese che rappresenta la parte più preoccupante dei loro piani, piuttosto che la loro determinazione a colpire me o il mio Governo", ha dichiarato Maliki durante una intervista con il canale satellitare libanese Al-Mayadeen, fondato da reporter licenziatisi da Al-Jazeera in protesta contro gli "ordini di scuderia" emanati dagli Emiri del Qatar (proprietari della stazione) che minacciavano la loro indipendenza professionale.
Il Primo Ministro irakeno ha denunciato come i due emirati del Golfo continuino senza sosta a riversare finanziamenti nelle casse dei gruppi di opposizione fomentando con gli argomenti più pretestuosi e irrazionali l'odio e il risentimento interetnico facendo leva sui sentimenti tribali che a lungo hanno diviso la società irakena. Maliki ha fatto notare in risposta a queste vaghe accuse che il sistem politico irakeno é stato pensato per dare voce e rappresentanza a tutti i gruppi sociali e religiosi sotto l'autorità del popolo sovrano garantita dalla Costituzione.
Maliki ha quindi 'sfidato' Sauditi e Qatarioti a dare alle loro minoranze etniche e religiose gli stessi diritti di rappresentanza goduti dalle minoranze irakene.
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