martedì 26 giugno 2012

Il Comitato del Governo libanese smentisce: "Il DNA prelevato dalla fossa comune libica 'non somiglia neanche' a quello di Moussa Sadr!"

E' ufficiale, dopo aver ricevuto le risultanze dell'analisi del DNA condotta sui vesiti e sui resti del corpo rinvenuto dalle autorità libiche in una fossa comune di vittime di Gheddafi e dove si riteneva potesse trovarsi anche il corpo di Mousa Sadr, religioso sciita e fondatore di Amal, il comptetente Comitato giudiziario di Sicurezza nominato da Beirut per valutare la questione ha annunciato che la salma in questione non é assolutamente quella dell'Imam libanese di origine iraniana. Secondo il libanese "Al-Intiqad" il Comitato ha rivelato che il DNA analizzato "non somiglia nemmeno" a quello di Sadr, di cui si hanno a disposizione esempi recuperati da ciocche di capelli. Le autorità libiche, per bocca dello stesso capo del Consiglio di Transizione Mustafa Abdul Jalil sembravano quantomeno "ansiose" di dichiarare chiusa la questione della scomparsa di Sadr e dei suoi due compagni di viaggio (Mohammed Yakoub e Abbad Badreddine), rapiti o forse uccisi per ordine di Gheddafi durante la loro visita in Libia nel 1978, ma é chiaro dai risultati dell'inchiesta che il caso é ancora aperto e che il Libano (non solo Amal, o Hezbollah, o la comunità sciita) non si accontenterà di "spiegazioni di comodo". Le ipotesi accreditate negli ultimi trentaquattro anni vorrebbero Imam Sadr e i suoi compagni di viaggio vittime di un complotto ordito da una parte dell'OLP contro di loro, vista la "minaccia" costituita dal nascente Movimento Amal alle attività delle milizie palestinesi nel Libano del Sud (allora chiamato "Fatahland") oppure addirittura incorsi nella incontrollabile rabbia dello stesso Gheddafi, 'offeso' dalla severa critica fatta da Imam Sadr ad alcune sue posizioni religiose.

Sadr fu l'unico religioso musulmano sciita a presenziare alla cerimonia di insediamento di Papa Paolo VI a Roma e per tutta la sua vita intrattenne fitti e fecondi dialoghi con molte personalità cristiane europee e orientali. Sempre a Roma, nel 2004, venne ritrovato il suo passaporto, secondo alcuni portato in Italia da qualche membro dell'entourage di Gheddafi durante le frequenti visite del leader libico in Italia.
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