Eppure, anche in questa roccaforte del filosionismo, voci e segnali di dissenso e di contro-informazione iniziano a farsi sentire, a moltiplicarsi e a rafforzarsi, nonostante la devastante potenza di fuoco mediatica dei padroni dei giornali, delle televisioni, di Wall Street, del Dipartimento di Stato e della stessa Casa Bianca con inquilino nero. Numerose stazioni della metro di New York, che tutti abbiamo imparato a conoscere attraverso film e sceneggiati televisivi negli ultimi giorni hanno iniziato a ospitare cartelloni corredati dalle mappe progressive dell'estensione cancerosa dell'occupazione sionista della Palestina, dal 1946 al 2010.
Le didascalie abbinate alle immagini chiariscono agli osservatori che a causa dell'occupazione ebraica "attualmente 4 milioni e 700mila Palestinesi sono considerati profughi dalle Nazioni Unite". La campagna di informazione, finanziata dal magnate Henry Clifford, intende, nelle parole stesse del suo sponsor: "Chiarire al pubblico newyorchese che il Popolo di Palestina ha perso la maggior parte della propria patria, come mostrato dalle mappe successive e che, essendo tutto il Medio Oriente 'contagiato' dagli effetti di questa ingiustizia, é solamente necessario e auspicabile informare il pubblico americano sulla realtà delle cose".
Nonostante le proteste di numerose associazioni filosioniste l'Autorità della Metro di New York ha dichiarato che i cartelloni non violano alcuna delle norme o delle direttive per le affissioni pubblicitarie e rimarranno esposti per tutto il tempo pattuito con la committenza della campagna.
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