Il mediatore etiope Haile Mariam Desalegn non avrebbe potuto trovare maggiore disponibilità appena atterrato nella capitale Khartoum ma in Africa ormai anche i sassi sanno che non é il Sudan il problema, ma la tracotante sicumera di Salva Kiir che, sicuro dell'appoggio sionista e americano continua a rifiutare ogni occasione di appianare i contrasti con Bashir e il suo Governo.
Fino a che Tel Aviv e Washington continueranno a spalleggiare il dittatore Sud-Sudanese egli sarà sempre tentato di giocare sporchi trucchi come gli attacchi militari a tradimento, l'uso di mercenari di compagnie israeliane e americane perché asini come Salva Kiir non capiscono altro linguaggio se non quello delle bastonate.
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