Sapevamo benissimo che era solo questione di tempo: dopo gli episodi di cecchinaggio contro contadini e pescatori dell'enclave, dopo i bombardamenti di artiglieria che avevano causato quattro morti, dopo i raid con corazzati e bulldozer che avevano distrutto serre, terreni ed attrezzature agricole, prima o poi il diabolico regime ebraico dell'Apartheid avrebbe ripreso a inviare cacciabombardieri e vigliacchi robot-assassini telecomandati contro il ghetto di Gaza.
L'attesa si é interrotta ieri notte quando apparecchi sionisti hanno colpito la parte Nord della Striscia di Gaza; secondo il comunicato del Ministero degli Interni di Hamas il raid aereo non ha avuto conseguenze dal punto di vista umano, non facendo registrare né morti né feriti.
Si tratta comunque di una grave violazione della tregua siglata a novembre 2012 che aveva posto termine a otto giorni di aperto confronto armato tra le organizzazioni palestinesi di Resistenza e il regime ebraico che si era affrettato a venire a patti una volta resosi conto di non riuscire a fermare il lancio di razzi sempre più potenti e di lungo raggio verso località prima di allora considerate fuori pericolo come Dimona, Beersheba, Ashkelon.
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