domenica 8 settembre 2013

I Musulmani sunniti di Siria rifiutano il settarismo saudita e si stringono in preghiera ai loro fratelli cristiani!

Una intensa celebrazione di preghiera e digiuno per la pace si è tenuta nella grande Moschea degli Omayyadi a Damasco. Il momento di preghiera è stato voluto e presieduto dal Gran Muftì di Siria, Ahmad Badreddin Hassoun, alla presenza di capi religiosi musulmani sunniti, sciiti, alawiti, ismaeliti, drusi e anche di rappresentanti di altre religioni, come ebrei e cristiani.

Raggiunto dall’Agenzia Fides, il Gran Muftì Hassoun ha spiegato lo spirito dell’iniziativa: “Pregheremo con le intenzioni del Papa Francesco, per chiedere a Dio che ci aiuti a trovare la via della pace. La pace passa attraverso la riconciliazione e il perdono reciproco fra i siriani”. Il Muftì ha emanato un editto proclamando per il 7 settembre una speciale giornata di digiuno per i fedeli musulmani “anche in solidarietà con i tragici fatti di Maaloula (il villaggio cristiano a Nord di Damasco attaccato da islamisti nei giorni scorsi): nessuno di noi si aspettava che in Siria si potesse arrivare all’estremo di dissacrare le chiese e colpire i simboli della cristianità.

Siamo molto tristi quando l’islam è usato come ideologia estremista che giunge a volere l’eliminazione dell’altro. La maggior parte dei musulmani siriani ha sempre visto i cristiani come fratelli”. Il Muftì afferma che la Siria è, come la Terrasanta, “culla del cristianesimo”, e tal proposito ha ricordato a Fides un suo pellegrinaggio a Betlemme “dove ho avuto l'onore di andare. Nel Santuario della grotta, una vecchia suora mi chiese: Cosa fai? Risposi: sto pregando perché sono in un luogo santo. E lei si mise pregare a fianco a me”.

“Damasco non è lontana da quei luoghi santi perché Dio l'Onnipotente l’ha scelta come luogo dove aprire gli occhi e il cuore dell'Apostolo Paolo. Anche il nostro comune Padre Abramo è giunto fino alla provincia di Damasco”. “Noi musulmani siriani siamo orgogliosi non solo di proteggere i cristiani, ma di essere la cornice entro cui la cristianità si è potuta esprimere e diffondere nel mondo come messaggio di pace, in quanto Gesù Cristo è il Principe della Pace.

Per questo oggi nella moschea degli Omayyadi, dove sono custodite le reliquie del profeta Giovanni Battista, luogo di pellegrinaggio comune per cristiani e musulmani, la nostra preghiera per la pace sarà unita con il Papa a Roma, in comunione con tutti credenti di altre denominazioni e con tutti gli uomini di buona volontà”. “Vogliamo evitare una guerra regionale – ha concluso – perché questa porterebbe in Siria i poteri oscuri dell’estremismo, del radicalismo e della discriminazione sotto la bandiera dell’islam, il che è completamente falso, e questi poteri servirebbero a sfigurare la bellezza secolare della convivialità”.

6 commenti:

  1. Chissà che fine ha fatto il nano amante delle dittature sunnite del Golfo?

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    1. Quel servo schifoso, sarà in qualche sinagoga a leccare i piedi ai suoi padroni

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    2. drusi e anche di rappresentanti di altre religioni, come ebrei e cristiani.

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    3. drusi e anche di rappresentanti di altre religioni, come ebrei e cristiani.

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  2. Oltre ad essere un Sant'uomo, il Gran Muftì di Siria Ahmad Badreddin Hassoun, è un uomo coraggioso ed ha pronuciato bellissime parole commoventi.
    Evviva l'eroico Popolo Siriano!
    Evviva Gesù! Evviva Maria!
    Si, faremo ancora i Crociati insieme ai Fratelli Mussulmani questa volta, contro la barbarie occidentale dei senza Dio e dei falsi religiosi estremisti e vi romperemo le corna del diavolo.
    Ivan

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  3. premio nobel per la pace al gran mufti'di siria,e toglietelo a quell'omino nero schiavo di lobby guerrafondaie,subito senza se e senza ma

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