Il Ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov nel corso di un'intervista al quotidiano "Gazzetta Russa" ha dichiarato esplicitamente che Mosca desidera attivamente stabilire una importante e permanente presenza navale militare in Egitto, per meglio tutelare i propri interessi e la propria influenza nel Mediterraneo Orientale e verso il Mar Rosso e l'Oceano Indiano.
La dichiarazione che segue indiscrezioni e illazioni emerse nelle passate settimane tuttavia non pregiudica affatto la continuata presenza russa nelle acque siriane, giacché la base di Tartous (finora l'unica base russa fuori dalle coste patrie) diventerebbe automaticamente il "punto di appoggio logistico e di rifornimento carburanti" per la base egiziana.
Del resto non avrebbe alcun senso per Putin abbandonare la base siriana dopo aver passato due anni a difendere Assad; usarla invece per tessere una 'rete' di stazioni le uno di sostegno alle altre potrebbe essere una delle molte mosse vincenti nel trionfale ritorno della Russia in uno degli scacchieri geopolitici che i decenni passati l'avevano vista come protagonista indiscussa.
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