Dopo Ruwais e le moschee tripoline é stato oggi il turno del quartiere di Jinah a Beirut, proprio fuori dall'ambasciata della Repubblica Islamica, a subire una codarda autobomba piazzata da fanatici takfiri al soldo dell'Arabia Saudita e aiutati da membri dell'alleanza libanese filoimperialista che vogliono esacerbare la situazione interna facendo esplodere gli odi religiosi e settari.
Tra le vittime, circa venti, si conta anche l'addetto culturale iraniano Ebrahim Ansari il cui elogio funebre é stato intessuto dal capo della delegazione diplomatica, ambasciatore Ghazanfar Roknabadi. Roknabadi negli ultimi due anni é stato uno dei punti cardine della scena politica libanese, mai trascurando di far sentire tutto il sostegno iraniano al popolo del Paese dei Cedri e rassicurandolo sul fatto che Teheran non avrebbe mai permesso che il Libano si trasformasse in una base di retrovia per i terroristi mercenari attivi in Siria.
Le forze di sicurezza libanesi hanno assicurato che non lasceranno nulla di intentato per scoprire e punire i responsaibili di tale atto bestiale, come già puntualmente successo coi responsabili di precedenti attentati.
Leggendo il tuo blog pensavo che oramai la guerra contro i takfiri e i wahabiti fosse finita e vinta. Sia in Siria che in Libano. Ci devi dire qualcos'altro?
RispondiEliminaLa guerra sta venendo vinta, proprio per questo i codardi e vigliacchi takfiri, non avendo speranza di ribaltare i risultati sui campi di battaglia, ricorrono a metodi come questo...
EliminaGli eroi di Hezbollah e della Forza-Qods sapranno colpire fino all'ultimo i responsabili di questo atto!
RispondiEliminaForza! Fino alla Vittoria Totale!!